Tag: Pensiero unico e libertà di espressione
Davos 2023, i padroni del mondo hanno sentenziato: basta carne e libere opinioni, via a pass sanitari e chip neurali
Dal meeting WEF23 del Forum economico mondiale, appena conclusosi in Svizzera, è emersa la volontà dei potenti della terra di legittimare un QR code per la salute (perenne e mondiale), di pressare sull’impiantistica dei microprocessori cerebrali (da applicare tramite neurotecnologie) e, per concludere, di instaurare un nuovo “comunismo 2.0”, in cui si mangeranno derivati artificiali delle carni e non si possederà più nulla (compreso il diritto di protestare o anche solo di esprimere pareri – dicono, però, che così saremo felicissimi -). Per l’Italia c’era il Ministro dell’Istruzione Valditara (e non è ancora chiaro il perché, intanto…)
Le riflessioni di Hirsi Ali sul preoccupante integralismo degli attivisti gender
Impegnato nel cercare un ruolo da riservare al gentil sesso per il 2023, l’Occidente democratico e colto non nota le proprie attuali contraddizioni, che lo accostano sempre più ad una terra per talebani: la terra dell’emancipazione femminile, finita nel mirino della finanziata filosofia ideologista di genere, vede oggi l’essere donna come uno stato psicofisico temporaneo, a metà tra una sensazione e un punto di vista. E mentre il progressismo estremo acceca gli accademici di Cambridge e li lancia nella battaglia culturale che censura il linguaggio e aggiorna il lessico, ci pensa l’intellettuale africana Hirsi Ali a puntare il dito sul “re nudo”