Daniela Baldassarra, il teatro per le donne

Puglia

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Daniela non si smentisce mai, colta, sprezzante, ironica e talvolta sarcastica, didascalica, dolce, nei suoi monologhi colpisce cuore e sinapsi.

Ieri sera a Carosino, nella bella sala del castello D’Ayala, a margine di un incontro conclusivo di un percorso di iniziative del Comune, nell’ambito del progetto finalizzate all’attuazione delle pari opportunità nei comuni pilota della Puglia, l’attrice pugliese ha portato un pezzo dello spettacolo “Pressioni” presentato a Matera nell’ambito del G7 sulla parità di genere.

Il centro del monologo punta sul tema della donna che per alcuni filosofi, ragionando su sesso, identità e genere non esite. Mentre l’uomo, come termine indica tutti gli uomini, la donna no, perché la parola è declinabile solo al plurale: le donne, con le loro diversità.

Donna nella storia, quando lo status era di moglie e madre, chi era fuori da questi parametri era strega. Quindi da sempre la donna è sotto pressione come genitrice, con un figlio, due figli espressamente maschi, poi ci vuole la femmina.

Quindi la società richiede la figura della madre, chi è senza figli è stigmatizzata, fino alla gogna mentale del sarcasmo.

Lo spettacolo della Baldassarra alterna immagini sulla donna e sull’uomo, quest’ultimo deriso con gags davvero gustose, Ma è la donna il centro dell’universo narrativo, la mancanza di solidarietà fra donne, la continua ricerca della collocazione, della scalata sociale.

Insomma, uno spettacolo completo anche se proposto in una in una sala, senza palco, con un leggio posto di lato per alcune citazioni, come sulla figura di Coco Chanel, che è stata una stilista francese, capace con la sua opera di rivoluzionare il concetto di femminilità e di imporsi come figura fondamentale del fashion design e della cultura popolare del XX secolo.

Daniela Baldassarra e Onofrio DI Cillo Sindaco di Carosino

Onofrio Di Cillo sindaco di Carosino al secondo mandato, in premessa aveva parlato di quest’evento a conclusione di un percorso progettuale che ha visto la presenza dell’Università, partner locali e dell’associazione Alzaia.

Ma, tornando all’attrice barese, lo scrivente ricorda di averla conosciuta in quella stessa sala, ancora non restaurata, con luci un po’ più soffuse e arredamento vintage, dieci anni fa, nel 2014.

Portava lo spettacolo “La principessa scalza”.

Quando arrivai al Comune lei stava sistemando le sedie e l’aiutai e le spiegai quello che facevo.  La situazione personale era legata a un problema di tumore in famiglia ed era la vigilia di una partenza per un viaggio della speranza a Roma.

Lo spettacolo di Daniela mi gelò il sangue, ero in una apnea di emozioni, Daniela ci portava in quel mondo di favola di una fanciulla che aspetta il principe azzurro e poi arriva l’orco.

Da allora abbiamo capito di essere di fronte a un portento espressivo, qualcuno parla di erede di Franca Rame, per noi è lei Daniela Baldassarra, talvolta contestata per le sue performance esilaranti e aggressive, ma la società stantia sulla cultura di genere,con femminicidi quotidiani, talvolta va presa a schiaffi.

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