Verde opaco

Ambiente, Natura & Salute

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IL decreto vigente da ieri con il numero 153/2024 reca, “Disposizioni urgenti per la tutela ambientale del Paese, la razionalizzazione dei procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale, la promozione dell’economia circolare, l’attuazione di interventi in materia di bonifiche di siti contaminati e dissesto idrogeologico”. Secondo il ministro dell’Ambiente, “tiene insieme la primaria esigenza di tutela ambientale con il bisogno di liberare, valorizzandole, grandi energie e buone pratiche esistenti in Italia”.

Un decreto che, ancora una volta interviene sulla procedura di valutazioni e autorizzazioni ambientali, (VIA e AIA) la cui urgenza, si legge nella relazione illustrativa,“ è rinvenibile nell’approssimarsi delle scadenze previste dal PNRR ( piano nazionale ripresa e resilienza ) e dal PNIEC (piano nazionale integrato energia clima) per la realizzazione degli obiettivi di decarbonizzazione, diffusione delle energie rinnovabili e sicurezza energetica”.

Riguarda progetti VIA e AIA , di“ preminente interesse strategico nazionale“ del valore oltre i 25 milioni di euro.

Decreto ambiente che, relativamente alle opere strategiche somiglia moltissimo alla legge obiettivo del 2001 (legge 443/2001), con gli stessi problemi: assenza di definizione di cosa è una opera strategica di preminente interesse nazionale o, in assenza la identificazione di tali opere.

Traduco banalizzando:“ bisogna far presto, anzi prestissimo perché bisogna rispettare le scadenza del PNRR, prendere i soldi e non fa niente se sulla procedura acceleriamo“.

Quindi VIA e AIA fast truck due, dopo quella del DL 77/2021.

E’ dal governo Ciampi che, si scarica sull’ambiente e le procedure di tutela tutti i ritardi, le perdite di PIL e le nefandezze varie.

I progetti in procedura di VIA e AIA sono molti. Uno dice ma, era difficile prevedere oltre alla commissione Via-Vas e PNRR -PNIEC anche una seconda commissione VIA-VAS e perché no, anche una terza ?

Un decreto di prossima emanazione istituirà una ‘corsia veloce’ per i citati progetti di interesse strategico nazionale. I requisiti di questi progetti ? Affidabilità, sostenibilità tecnico-economica (ergo: diventa vincolante l’analisi costi benefici? ), il contributo agli obiettivi PNIEC (quindi vincolo al Do Not Significant Harm disatteso, a Vicenza e sul lotto 1 A, Battipaglia/Romagnano? ).

In tema di rinnovabili, e va benissimo saranno considerati prioritari i soli progetti fotovoltaici e agrivoltaici on shore con potenza pari ad almeno 50 MW e l’eolico on shore a partire da 70 MW.

Arriva subito dopo l’equilibrante emissivo delle rinnovabili !) ovvero la deroga per il rilascio delle concessioni per le estrazioni di gas naturale in Adriatico. Una deroga per l’estrazione di gas entro 12 miglia dalla costa. Possibile ottenere permessi per lo sfruttamento di giacimenti di gas naturale fino alla fine della loro vita operativa, a condizione che la richiesta sia stata presentata prima dell’entrata in vigore del decreto e che il giacimento contenga almeno 500 milioni di metri cubi di gas.

Questi permessi saranno destinati esclusivamente alla partecipazione a procedure di approvvigionamento a lungo termine.

Norme sul dissesto idrogeologico e istituzione di un fondo specifico per finanziare opere di mitigazione del rischio nelle aree maggiormente esposte a frane e alluvioni. Inoltre obblighi per i Comuni che devono includere nei propri piani urbanistici strategie di prevenzione del dissesto, la mappatura delle aree a rischio e la pianificazione di interventi specifici per evitare edificazioni in zone particolarmente vulnerabili.

Semplificate le procedure di intervento in caso di eventi calamitosi legati al dissesto idrogeologico e previsti piani specifici per la manutenzione di bacini idrografici (fiumi e torrenti).

Saranno inoltre velocizzate le procedure di bonifica prevedendo, da un lato, la possibilità di usufruire di laboratori privati accreditati per lo svolgimento delle analisi (per tutti i siti) e, dall’altro, introducendo delle semplificazioni per i siti cosiddetti “orfani”.

Probabile che abbia inciso molto la denuncia della Corte dei Conti sulla bonifica dei siti di interesse nazionale (Sin; sono 42) che rappresentano una urgenza.

Scrive la Corte “.Oltre alle implicazioni finanziarie, è fondamentale considerare i rischi per la salute pubblica dovuti all’inquinamento, specialmente per le patologie tumorali. Dopo la bonifica dei siti inquinati, è essenziale monitorare costantemente l’ambiente e la salute pubblica per garantire l’efficacia delle misure adottate. Il coinvolgimento delle comunità locali e delle parti interessate è cruciale per il successo delle bonifiche, richiedendo trasparenza e comunicazione efficace”.

Altre norme riguardano l’economia circolare, le procedure di riutilizzo dell’acqua, la possibilità di conferire sfalci e potature del verde nei centri comunali di raccolta. Un intervento che ha scatenato la reazione dei Comuni.

Infine interventi specifici per semplificare le procedure di riutilizzo dei materiali di dragaggio e scavo nei lavori per la realizzazione della diga foranea di Genova e per il rafforzamento delle strutture commissariali per il contrasto del dissesto idrogeologico, per il SIN di Crotone, Cassano e Cerchiara

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