Versi e racconti della settimana

Arte, Cultura & Società

Di

di Marilù Murra

“Versi e Racconti. Echi della Settimana”

La parola ha già iniziato il suo viaggio!

La nostra rubrica “Versi e Racconti: Echi della Settimana” ha già fatto il suo debutto, portando alla ribalta i primi talenti letterari. Ma siamo solo all’inizio! Grazie alla collaborazione con l’Associazione Nazionale Italiana nel Mondo, offriamo un palcoscenico privilegiato a chiunque ami scrivere.

Ogni venerdì, nuove voci arricchiranno il panorama letterario con poesie e racconti che emozionano e fanno riflettere.

Sei uno studente, un insegnante, uno scrittore emergente o semplicemente un appassionato di parole? Partecipa anche tu! Invia i tuoi testi a redazione@corrierepl.it.

Vuoi far sentire la tua voce? La nostra rubrica è aperta a tutti coloro che desiderano condividere la propria creatività e passione per la scrittura.

Ogni settimana, selezioneremo i testi più interessanti e originali per metterli in luce nella nostra sezione “Arte, Cultura & Società”.

L’obiettivo? Promuovere la letteratura italiana e dare spazio a nuovi talenti, sia a livello nazionale che internazionale.

Non perdere questa opportunità! Invia i tuoi testi a redazione@corrierepl.it entro il mercoledì di ogni settimana.

Insieme, con le nostre parole, possiamo fare la differenza.

Nel numero di questa settimana, abbiamo il piacere di presentare i contributi giunti in redazione:

Poesia:

  • Loredana Piacentini

La luce del Sole

Voglio essere abbagliata dal Sole,

voglio essere accecata, rimanere immobile

come se oltre quella luce non ci fosse nulla.

Come se non esistesse male e dolore,

il pianto dei bambini, la tristezza delle donne,

Come se la sofferenza sparisse, sparisse la mia

quella degli altri…

Voglio essere abbagliata dal Sole, essere accecata,

Come se quella barriera luminosa

mi salvasse dal mondo

 

  • Francesca Baldassarre

A mio padre e mia madre

Per sempre

Di te mi resta

il clacson di una seicento

Beige come non eri

Tu, con l’arcobaleno dentro

E poi quell’arco

intorno alla via dello stadio

Il profumo dei fiori selvatici

Orme fedeli

della mia memoria felice

A mio padre e mia madre

Per sempre

 

  • Giuseppe D’Anna

Lungo il viale della vita

Esistiamo un po’ per caso, un po’ per volontà di qualcun’altro.

Ognuno, a modo suo, percorre un viale tra le foglie ingiallite che si posano, danzando, su questa terra.

Un viale in salita, come questa vita, che, passo dopo passo, ci trascina sempre più avanti, regalandoci

spesso affanno, tristezza, delusione… ma anche qualche lacrima di felicità.

Questa vita, che, percorsa insieme a chi ci vuole bene, si può trasformare, come per magia, in discesa.

Spesso recitiamo sorrisi, indossiamo e costruiamo maschere perfette, ci sorreggiamo, se occorre,

agli amici o agli amori di passaggio.

Nel bene e nel male cerchiamo di affrontare la nostra esistenza con le armi che possediamo,

cercando di rimanere a galla tra le sue onde imprevedibili, che, a volte, ci travolgono

ci tirano giù senza pietà.

Non si vive di vittorie, ma di piccole cose, di attimi fuggenti, come le foglie ingiallite,

che svolazzano nell’aria leggere prima di cadere nei viali d’autunno…

In fondo, una luce, ci accoglierà!

 

  • Elisabetta Fioritti

Immagine a colori

Eppure mi incanto

dinanzi all’autunno.

Dentro ai suoi rossi,

ai viola pastosi,

ai tramonti aranciati.

Eppure s’acquieta

l’animo mio

dentro quei quadri

d’ocra sfumati.

Forse il colore

dei suoi paesaggi

richiama alla mente

i giorni di allora.

Di quando

camminavamo

stretti nel bosco,

nascosti tra i rami,

a respirare la bruma

salire ovattata dal terreno odoroso.

Quanto era dolce

il frusciare del vento

che faceva cantare le fronde

mentre gli uccellini

infreddoliti sui rami

cercavano i nidi

gonfiando le piume.

Questo mi incanta oggi di allora,

l’aver conservato

lo stupore del bosco

e ritrovare

ancora nel cuore

quei suoi oli pastosi,

i suoi umori più densi

e quel battito armonico,

quel sussulto del mondo,

che si rivela intatto ogni volta

Vivido e intenso

prima del sonno invernale .

 

  • Lucia Santucci

 La dea ‘Apparenza’

Esploro il profondo

inaccessibile agli altri.

Strati di nullità sedimentati

han sepolto l’Essere.

Cerco, ma il ‘Senso’ è disperso

nelle fessure indifferenti della vita.

La dea Apparenza campeggia,

pomposa e arrogante,

troneggia

con i suoi truffaldini dettami.

Ha steso un manto d’acciaio

avviluppando ogni pretesa di senso.

“Oggi! E sol oggi!” è il suo dire,

“Il vivere non garantisce il domani

e non dà valore al passato.”

Come oppio definisce priorità,

cancellando residui di verità,

di umiltà e d’amore.

Schiavi del giudizio altrui,

si anela al riconoscimento.

Siam affamati d’amore, ma

Siam resi incapace d’amare,

se non con pretesa

di ricevuta di ritorno.

 

  • Recensione di Maria Grazia G.

“La dea ‘Apparenza’” è una poesia che getta uno sguardo critico sulla società e sulle dinamiche umane, in particolare sul rapporto tra l’apparenza superficiale e il significato più profondo dell’esistenza.

Utilizzando immagini e metafore forti, la poesia invita il lettore a riflettere sulle priorità e sui valori che guidano le scelte umane.

L’immagine dell’io che “esplora il profondo / inaccessibile agli altri” suggerisce un desiderio di andare oltre le superficialità e di comprendere la vera essenza dell’essere umano. Tuttavia, questo desiderio sembra essere ostacolato dagli strati di “nullità sedimentati” che hanno sepolto l’essenza autentica.

L’immagine della “dea Apparenza” personificata come pomposa, arrogante e truffaldina è particolarmente efficace. Questa personificazione mette in evidenza come l’apparenza spesso dominante possa mascherare la ricerca del vero significato e della verità. L’uso della frase “Oggi! E sol oggi!” enfatizza la tendenza a concentrarsi solo sul momento presente e ad ignorare il passato e il futuro.

L’idea che l’apparenza cancelli “residui di verità, di umiltà e d’amore” riflette il modo in cui la superficialità può erodere la vera essenza umana e il valore dell’empatia, dell’onestà e dell’amore sincero.

La poesia solleva anche la questione del giudizio altrui e del bisogno di riconoscimento. L’idea che si sia “affamati d’amore” ma al contempo “resi incapaci d’amare” riflette una dinamica sociale in cui le persone possono essere condizionate a cercare approvazione e gratificazione, anziché focalizzarsi su relazioni autentiche e significative.

In conclusione, “La dea ‘Apparenza’” è una poesia che offre una critica acuta alle dinamiche sociali e psicologiche che spesso privilegiano l’apparenza superficiale a scapito del significato profondo dell’esistenza. Attraverso immagini potenti, la poesia invita il lettore a riflettere sull’importanza di guardare oltre l’apparenza per trovare autenticità, verità e autentico amore.

 

Non perdere questa opportunità! L’invito è rivolto a tutti, dai neofiti agli scrittori più esperti: non abbiate paura di far sentire la vostra voce!
Invia i tuoi lavori e diventa anche tu protagonista di
“Versi e Racconti: Echi della Settimana”. Aiutaci a costruire una comunità di scrittori appassionati e a far sentire la tua voce!

Ti aspettiamo nel prossimo numero con nuovi racconti e poesie.

 

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