Eh, sì, stando alla nuova legge sulla gestazione per altri, lo Spirito Santo rischierebbe dai tre mesi ai due anni di carcere. Il Signore, infatti, tramite un angelo avrebbe cortesemente chiesto ad una tredicenne di mettergli a disposizione il suo grembo per far nascere l’Emmanuele.
Io credo che la maggior parte delle persone che parlano di gestazione per altri, legislatori compresi, non sappiano esattamente di che cosa parlano, e facciano parecchia confusione. Bisogna, infatti, distinguere tra un’azione che non ha nulla d’immorale, e un’azione immorale. Una donna, una parente, un’amica, ma anche una sconosciuta che per generosità, altruismo, metta il suo utero a disposizione di una coppia che non può avere figli, non va contro la legge morale. Sempre che, statistiche alla mano, non si dimostri con certezza che i bambini nati grazie alla gestazione per altri siano meno felici degli altri bambini. Ma non esiste nessuna prova di ciò, anzi sembra che accada il contrario. Azione immorale invece è ricorrere alla maternità surrogata basandosi sullo sfruttamento di donne povere. E questa eventualmente sarebbe azione da condannare. Non bisogna confondere l’uso cattivo che si può fare di una pratica, con la pratica stessa. Come mai concetti così semplici sfuggono alla maggior parte della gente?

Renato Pierri