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Il Climate Action Network aggiorna il suo strumento di monitoraggio dei PNIEC europei

Il Climate Action Network (CAN Europe) ha pubblicato il report “Mind the NECP Gap”, che analizza i principali dati sulle ambizioni e sulle lacune nell’attuazione dei Piani Nazionali Integrati Energia e Clima (PNIEC) in 17 paesi membri e ha aggiornato il “NECPs Tracker”, un prezioso tool di monitoraggio dei PNIEC che attraverso infografiche confronta l’ambizione dei Piani con gli obiettivi climatici al 2030 dell’Unione europea e i parametri energetici di riferimento. Il Tracker monitora, inoltre, se i governi nazionali stanno attuando i loro PNIEC del 2019 come previsto.

 

Il Report e il Tracker evidenziano chiaramente come l’ambizione in materia di energia e clima nei 17 paesi presi in considerazione sia ancora insufficiente.

Gli obiettivi climatici ed energetici dell’Unione europea per il 2030 necessitano urgentemente di essere realizzati “sul campo”, attraverso le azioni dei paesi membri. Lo strumento di monitoraggio di CAN Europe fornisce, invece, una preoccupante rappresentazione dell’insufficienza delle azioni concrete messe in atto, attraverso infografiche comparative che possono essere facilmente consultate online e approfondite nel report.

 

Come WWF Italia abbiamo contribuito alla raccolta dei dati e all’analisi del PNIEC italiano, trasmesso dal Governo alla Commissione europea a luglio 2024. Nonostante l’Italia sia tra i pochi paesi membri ad aver trasmesso il PNIEC, i suoi obiettivi, le politiche e le misure previste non sono sufficienti per raggiungere i target europei e garantire una rapida e giusta transizione.

 

«Il livello di ambizione dei Piani Nazionali Energia e Clima nel loro complesso è ancora insufficiente non solo per rispettare gli impegni dell’Accordo di Parigi, ma anche per raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici dell’UE per il 2030, il che rappresenterebbe una violazione della Legge europea sul clima», ha dichiarato Federico Mascolo, esperto di PNIEC presso CAN Europe.

 

Ed inoltre «I dati mostrano che i PNIEC finali analizzati sono ancora al di sotto degli impegni climatici ed energetici richiesti per il 2030. Alcuni Paesi li soddisfano solo sulla carta, senza un piano d’azione concreto, mentre molti devono ancora presentare i loro impegni definitivi. Tre mesi dopo la scadenza, solo 13 dei 27 PNIEC sono stati finalizzati. Il ritardo nella presentazione dei PNIEC definitivi è di per sé un segnale allarmante che indica che gli Stati membri stanno trascurando la loro responsabilità e i loro obblighi legali di pianificare e raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici per il 2030».

 

Lo strumento rivela, inoltre, che i paesi sono in ritardo persino nell’attuazione degli obiettivi dei precedenti PNIEC del 2019, le cui ambizioni sono peraltro ormai obsolete. Tutti i 17 Stati membri, oggetto dello studio, sono indietro in almeno uno degli indicatori monitorati. I dati relativi all’Italia per l’anno 2022 mostrano come l’attuazione del vecchio PNIEC del 2019 sia ancora lontana: l’Italia non è in linea con il percorso di decarbonizzazione in quanto le emissioni storiche sia lorde che nette sono fuori rotta rispetto al tracciato del PNIEC 2019. L’attuazione è, inoltre, in ritardo anche nei settori non ETS, nella diffusione delle energie rinnovabili e nell’efficienza energetica. Nel 2022, la quota delle rinnovabili nel consumo finale di energia era di 2 punti percentuali inferiore alle aspettative (19,1% rispetto al 21%).

 

Queste gravi lacune mettono in luce l’urgenza di un’azione decisa e coordinata da parte dei governi europei per colmare il divario tra gli impegni presi e le reali misure adottate. Se vogliamo raggiungere la neutralità climatica e garantire una transizione energetica giusta e rapida, è indispensabile che i Paesi membri rilancino immediatamente i loro PNIEC e accelerino l’attuazione delle politiche necessarie. Ulteriori ritardi non sono più concessi

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