Centro diurno Melanie Klein Taranto

Puglia

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Taranto – La cooperativa sociale onlus Melanieklein si trova a Talsano, in via Benvenuto Cellini 47 (una traversa di Via D’Ayala) ed è un centro diurno per persone non autosufficienti e al primo stadio di demenza o Alzheimer.

Quando abbiamo letto la sigla sulla porta della struttura non ci è stato raccontato il motivo del nome, lo scopriamo noi: Melanie Klein (1882-1960) è stata una psicoanalista austriaca naturalizzata britannica, nota per i suoi lavori pionieristici nel campo della psicoanalisi infantile e per i contributi allo sviluppo della teoria delle relazioni oggettuali.

Non a caso, la cosa che ci ha colpito e lo vedrete in questo video è l’uso delle bambole per confortare le persone che hanno la malattia dei ricordi, per quel nesso concettuale che è nell’oggetto che richiama affetti, sensazioni, emozioni.


In questo nostro insistere sul settore socio-sanitario legato all’Alzheimer,  dopo i vari servizi sulla socialità al servizio della malattia promosso dall”associazione Falantrha, visitare un centro diurno, forse l’unico a Taranto con le giuste caratteristiche – a nostro avviso -, idonee per questa patologia, ci consente di dare la giusta informazione ai nostri lettori ed esaltare la dedizione e la professionalità al servizio degli altri.

Il centro ha gli spazi interni ed esterni adeguati alla presenza di anziani, persino la scelta dei colori tenui, familiari, con arredi di legno chiaro e non bianco creano quel layout normale, lontano mille miglia dall’aspetto sterile di un centro sanitario biancoazzurro. E poi la presenza di psicoterapeuti e operatori dedicati offre quel quid essenziale per far funzionare il tutto.

Spazio esterno per orto botanico

La manipolazione dei colori, lasciarsi cullare dalle sensazione olfattive del giardino e dagli odori legati alla cucina, menta o rosmarino, sono un corredo di attività che aiutano il paziente a passare una mattinata rilassante con giusti stimoli al recupero cognitivo, meglio delle medicine!.

Il centro offre un servizio in parte in convenzione con l’Asl, per esempio il servizio navetta e ospitalità con tariffe legate all’orario, con pasto o semplice snack. Ma è sempre meglio di una mattinata passata, magari in poltrona a fissare il muro con una badante.

Oggi non parliamo di piano nazionale sulle demenze, ci piace concludere questo articolo pensando a quello che ci siamo detti parlando ieri mattina con gli operatori del centro. Occorre che tutti gli attori pubblici avviino il percorso di crescita sociale della città, creare una comunità amica della demenza (dementia Friendly) liberata da tutti gli stereotipi

Se c’è una cosa che abbiamo sempre ascoltato nei convegni specialistici è che le malattie degenerative del cervello, dovute all’età e non solo, non devono essere sedate per tranquillizzare i parenti.

E’ questo l’aspetto più egoistico nel curare i nostri padri o coniugi, in realtà è il mettersi dalla loro parte che funziona, svegliare attenzione e condivisione, accrescere intorno al malato normalità, tranquillità, emozioni.

Un mix di benessere che salva tutti.

 

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