Cresce la tensione tra Onu e Israele

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Mentre infuriano i combattimenti in Libano, giungono da Israele pesanti accuse alle forze di pace dell’Onu

E’ di poco fa la notizia che mina ancor più il già difficile rapporto tra Israele e Onu. Il ministro israeliano Eli Cohen ha accusato le forze di peacekeeping dell’Onu ( Unfil), di stanza nell’area meridionale del Libano, di essere inutili.

Una pesante considerazione che nasce dalla loro supposta incapacità di concretizzare una difesa efficace dei cittadini israeliani dagli attacchi di Hezbollah. E, conseguentemente, ha invitato perentoriamente le forze dell’Onu a ritirarsi, mentre cresce l’intensità dei  combattimenti.

La dichiarazione di Cohen

Lo Stato di Israele farà tutto il possibile per garantire la sicurezza dei suoi cittadini– questa la dichiarazione di Cohen apparsa questa mattina su X- e, se l’Onu non può aiutare, almeno non dovrebbe interferire e spostare il suo personale dalle zone di combattimento’

Così, dopo le incursioni israeliane nell’area dei caschi blu, attribuite inizialmente a errori, dopo gli annunci di apertura di indagini, lo Stato ebraico legittima queste sue operazioni militari con motivazioni che ormai destano non poche perplessità.

cresce la tensione

Carri armati israeliani

L’Onu, dal canto suo, alla luce degli accadimenti di ieri, accusa Israele di aver violato il diritto internazionale con le incursioni dei suoi carri armati nell’area dell’Unfil. Un’accusa che ha un suo peso e che, ovviamente, suscita lo sdegno internazionale.

Ma, in un conflitto che sembra ormai non avere limiti e dilaga sempre più il rimpallo di accuse e le pseudo giustificazioni di azioni militari decisamente ambigue appare come una costante pericolosa.

I fatti

Una giornata terribile, quella di ieri, caratterizzata da attacchi continui e da combattimenti terribili Una giornata che ha visto un’alba offuscata dal fuoco degli spari che hanno seminato morte e orrore, mentre le ore si susseguivano in un crescendo di ferocia.

E, quando le forze dell’Onu hanno affermato che due carri armati israeliani Merkava hanno distrutto il cancello principale di una loro base, entrando con forza al suo interno prima dell’alba, un velo di costernazione ha avvolto il mondo. Tutto ciò mentre il fumo dei proiettili esplosi a 100 metri dalla base ha arrecato gravi danni al personale.

Dal canto suo l’esercito israeliano ha dichiarato che i militanti di Hezbollah hanno lanciato i loro missili anticarro contro le forze israeliane.Un attacco, questo,  che, sempre secondo le dichiarazioni degli israeliani, sarebbe avvenuto nei pressi di una postazione Unifil. A ragione di ciò un carro armato, preposto al soccorso delle vittime, sarebbe entrato all’interno della base Onu

Netanyahu

Netanyahu all’ONU

Così dopo l’animato discorso tenuto dal leader israeliano all’interno dell’Onu, accusato di essere una palude antisemita, Netanyahu fa sentire nuovamente la sua voce. E  in una dichiarazione indirizzata al segretario generale della Nazioni Unite, Antonio Guterres, da lui definito ‘persona non grata’, ha affermato perentoriamente: “E’ giunto il momento di ritirare l’Unfil dalle roccaforti di Hezbollah e dalle zone di combattimento”

Per il momento, in questo susseguirsi frenetico di dichiarazioni, di accuse reciproche e di combattimenti, non ci resta che attendere la risposta delle Nazioni Unite, mentre vediamo incupirsi sempre più l’orizzonte del Medio Oriente

 

Irma Saracino

 

 

 

 

 

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