Mostra a Roma

Arte, Cultura & Società

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Amici lettori che amate  l’arte e gli artisti  eccomi qui a presentarvi l’opera di un artista presente in mostra a Roma per l’evento Charm Of Art firmato Santo Cicirò presso la galleria Arte Sempione, abbiamo con noi l’artista Siciliana Alessandra Lucca che per l’occasione presenterà un’opera fotografica “Santa Croce Camerina: The landscape of greenhouses abandoned” ora bypassando il formato, l’obiettivo, l’apertura del diaframma, la qualità del supporto e dell’inchiostro di stampa utilizzato, mi butto a pesce sull’opera e ve la racconto trasmettendovi le mie impressioni fidatevi, l’artista non mi conosce e neanche un caffè nel peggiore bar di Roma mi ha pagato, naturalmente salutiamo e abbracciamo con simpatia e affetto tutti i baristi più scalcinati della capitale, quindi adesso davanti a me vedo come a muoversi in sala proiezione, un immagine, credetemi vedo realmente questa scena del sud della Sicilia dove il mare è di un colore da favola, vedo un fotogramma che scorre anche se la foto è ferma e la cosa consiste in un uomo che cammina verso sinistra a passo svelto, aspettate solo un momento voglio prima parlarvi dei protagonisti e nell’opera di Alessandra Lucca ve ne sono 4 , partendo dal fondo il primo è il cielo di un luminoso celeste parzialmente coperto da nuvole bianche che anche loro sembrano muoversi nella stessa direzione dell’uomo in ciabatte dai capelli corti. L’aria profuma di quiete, la città è lontana, l’autostrada è troppo distante e il cielo sopra a tutto e a tutti veglia.

Il secondo protagonista è la serra abbandonata, colorata della stessa tonalità del cielo sembra un tutt’uno, che peccato in giro neanche l’ectoplasma di un pomodoro, intanto l’aria è talmente sopita che nessun alito di vento timido e spelacchiato spiffera attraversa il tetto che non c’è, “Cappottu i lignu!” tra le pareti trasparenti non si intravede un uccellino, un insetto oppure un cane da accarezzare, figurati se dentro i gatti ci cascano, eppure il luogo è morto ma sembra vivo e magari a questa minchia di greenhouse sta bene anche così, volete chiedermi chi sono gli altri due protagonisti?

Bene il terzo è il color sabbia che dalla terra arsa ha impregnato tutto, arbusti, staccionata e tela del telone lacerato dal vento di scirocco, però che bellezza questa tonalità così tenue, brava la nostra fotografa che ha azzeccato la luce giusta, tutto questo colore è protagonista e dona poesia a tutto il contesto, c’è aria spenta di abbandono ma la storia vissuta va’ comunque rispettata, il lavoro svolto tra la struttura che ancora mesta si regge in piedi, in fondo sviscera umanità, sudore della fronte e amore per la terra ma ora veniamo all’ultimo protagonista quello in primo piano, l’uomo in ciabatte e con i capelli corti che cammina a passo svelto, non fa jogging, non va’ ad un incontro ben vestito, cammina e a breve nessuno lo fermerà, uscirà dall’inquadratura, chi è? Ve lo dico io è un fantasma e adesso ognuno di voi che avete letto questa recensione matta trovategli la parte.

Nel complesso l’opera di Alessandra è intrigante è soft, non ci sono lampi o flash, non fa scena e non porge drammi ed urla, la tristezza è una malinconica certezza, nell’aria rimane solo silenzio, ecco potete sentirlo anche voi un poetico assordante lugubre silenzio, rimane solo quello, un silenzio che rimbomba sino al cielo, nessuno può farci nulla è la natura che comanda seppellendo nella fossa dell’oblio, giorno dopo giorno, anno dopo anno un luogo abbandonato e mentre le nuvole si diradano, il cielo si schiarisce, un telone sporco e lacero si strapperà a momenti e volerà come un aquilone riacquistando la libertà e al culmine del misfatto destino voglia che solo per quattro travi rimaste nel silenzio una fisarmonica immaginaria come la mia immaginazione suoni un blues triste perché scheletri dalle ossa contratte fumino sigari spenti aspettando la notte che cali su questa serra abbandonata per riposare o per dimenticare, oh! Mamma mia che brutta solitudine e per Diana non si sa quando finisce ecco perché il fantasma cammina svelto aspettando che la natura lo salvi.

La Galleria Arte Sempione di Roma, sita nello storico quartiere Monte Sacro, dall’undici al diciannove ottobre 2024 ospiterà, per il terzo anno consecutivo, la mostra d’arte collettiva organizzata da Charm of Art.
In esposizione, circa trenta opere tra pittura e fotografia.
Nell’ambito della mostra, sabato 12 ottobre alle ore 18:30 si svolgerà il gala d’arte.
Ospiti della serata: Laura Piangiamore, responsabile regionale di Charm of Art per la regione Lazio di Roma; Mauri Lucchese, direttore generale di Charm Of Art; Alessandra Lucca, direttore artistico fotografico di Charm Of Art; Melina Cesarano, presidente di Charm Of Art ; Mattia De Luca, critico d’arte e professore di storia dell’arte e arti visive; Mario Borgato, gallerista della Galleria Arte Sempione.
Artisti partecipanti:
Alessandra Lucca,Angela Vasta, Barbara Lo Fermo, Caterina Zaffora, Emilio Ferretti,Enrica Soligon, Ermelinda Biondo, Federica Perazzi, Federica Simeoli, Francesca Aurora Inghilleri, Gabriella Sterzi, Giovanna Furceri, Giuseppe Diego Spinelli, Grazia Grasso, Loredana Paglioni, Luisa Forgione, Marco Troia, Maria Antonietta Scala, Maria Eleonora Lestingi, Maria Malaponte, Maria Sturiale, Marilena Pagano, Mario Pernice, Mattia De Luca, Melina Cesarano, Rosy Belfiore, Salvo Distefano, Sandra Fagnol. Valeria Pagano, Vera Tropea.
Walter Festuccia

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