Versi e racconti della settimana

Arte, Cultura & Società

Di

Il nostro giornale è entusiasta di annunciare un’iniziativa culturale che darà spazio alla creatività letteraria in tutte le sue forme. Grazie alla collaborazione con l’Associazione Nazionale Italiana nel Mondo, abbiamo creato la rubrica “Versi e Racconti: Echi della Settimana”, un’opportunità straordinaria per dare visibilità ai nuovi talenti della letteratura italiana, sia all’interno sia al di fuori dei confini nazionali.

La rubrica, che verrà pubblicata ogni venerdì, metterà in luce testi poetici e racconti selezionati dal nostro team editoriale. Si tratta di un’iniziativa aperta a tutti, studenti, insegnanti, scrittori emergenti e appassionati di scrittura. L’obiettivo è di promuovere l’immaginazione e la capacità di raccontare storie in versi o in prosa, creando un dialogo creativo tra gli autori e i nostri lettori.

Una particolarità di questa iniziativa è l’attenzione speciale dedicata alle scuole di ogni ordine e grado, incluse le università. In questo modo, speriamo di offrire ai giovani autori l’opportunità di pubblicare i propri lavori su una piattaforma che raggiunge un ampio pubblico.

Ogni settimana, i testi dovranno essere inviati all’indirizzo mail redazione@corrierepl.it, per permettere la selezione e la pubblicazione nel numero successivo del venerdì.

Ogni settimana, il nostro giornale ospiterà i lavori più interessanti, accompagnati dal nome, cognome oppure iniziali qualora volessero rimanere nell’anonimato, nell’apposita sezione dedicata all’“Arte, Cultura & Società”. È il nostro modo di dare voce a chi spesso rimane nell’ombra, convinti che i grandi talenti nascano dal nulla, e che basti solo un’opportunità per far emergere il loro valore.

Invitiamo dunque tutti, senza limiti di età o provenienza, a cogliere questa chance per farsi sentire. Partecipare è completamente gratuito, il nostro obiettivo è uno solo: valorizzare la cultura e la scrittura creativa, costruendo una comunità che si arricchisce e cresce attraverso la parola.

Nel numero di questa settimana, abbiamo il piacere di presentare i primi contributi giunti in redazione:

 

Poesia:

Poesia  di Camilla Iannacci

Abito

il non luogo,

biancoviso:

la perdita,

il viaggio,

il lontano.

Sono

l’ospite.

Vivo,

viandante,

le vestigia.

Non

è

balsamo

la parola.

Testo alto dell'immagine

 

Poesia  di Paola Maria Bevilacqua

“Sono veramente libera”

Un cuore morbido

Si scioglie al sole ma io voglio di più

Mi nascondo alla vista del mondo a leccarmi le ferite

La giacca del viandante mi proteggerà dal freddo e dalla solitudine

La prima difesa però sarà la mia natura

Ho compreso le leggi non scritte

Ora agisco in grande

Non limito più il flusso di me

Il corso del fiume riprende impetuoso

Oste voglio ordinare

Aspetto la mia cena

Stile ricercato e gourmet

Stasera solo il meglio per palati sopraffini

Sono veramente libera e ti dedico il mio sorriso migliore.

 

Poesia  di Giuseppe D’Anna

TRA I MISSILI E LE PAROLE

Tra i missili e le parole ci sono le persone,

 molte non faranno nemmeno in tempo ad essere felici.

E, intanto, i potenti di turno,

belligeranti d’animo

fanno a gara per dimostrare la loro forza armata.

La storia non insegna,

il tempo sbiadisce la memoria,

 nasconde le orribili verità della guerra.

La pace?

Una chimera!

Io non so se sia possibile fare un salto in paradiso,

dopo aver visto morire degli innocenti.

Occidente, Oriente, nord, sud,

latitudini, longitudini: inutili convenzioni!

Il mondo visto dallo spazio non ha muri,

spigoli o confini,

non si distinguono le lingue,

i colori della pelle e le bandiere delle nazioni.

La terra, da lassù,

è soltanto una sfera di bellezza

unica e speciale costruita per la vita.

 

Poesia  di Annamaria Gargano

Quattro anni insieme, un viaggio che non finisce,

in una piccola stanza, dove i sogni si amplificano.

Milano ci ha visti, in un letto singolo,

abbracciati tra le coperte, il mondo si fa piccolo.

Hai tatuato la mia iniziale, A rossa sulla pelle,

una carta da poker, destino che danza tra le stelle.

Io per te ho inciso un 17, sigillo del nostro amore,

una fiamma che brucia, sempre piena di ardore.

Quando la malattia ha bussato, eri la mia salvezza,

con il tuo amore accanto, ho trovato la fermezza.

Nel freddo dell’ospedale, le ansie si affacciavano,

ma il tuo sguardo dolce, le mie paure mitigavano.

Dormire per terra, ma sentirci a casa,

ogni attimo insieme, il tempo non ci pesa.

Le notti a Milano, la città che respira,

due anime in sintonia, un amore che non ritira.

Le risate, le lacrime, ogni passo che abbiamo fatto,

in questo viaggio insieme, ogni ricordo è un patto.

In ogni alba, un segno che non svanisce,

in ogni sguardo, il nostro amore fiorisce.

E mentre il tempo scorre, il destino si svela,

tu sei nel mio cuore, una melodia che consola.

 

Racconti:

“Il Giardino dei Nonni”

di A. M.

Ogni sabato, Marco va a trovare i suoi nonni. Vivono in una piccola casa con un giardino enorme, pieno di fiori colorati. Marco adora stare lì, soprattutto con il nonno, che è bravissimo a far crescere le piante.

Un giorno, il sole splende e il nonno dice: “Oggi piantiamo dei fiori nuovi! Mettiamo delle margherite e dei girasoli.”

Marco è super eccitato. Insieme, iniziano a scavare nel terreno. Marco si diverte a fare buchi e a mettere i semi. “Adesso coprili con la terra,” dice il nonno. “Ricordati che i fiori hanno bisogno di acqua e sole per crescere!”

Dopo aver piantato i semi, si siedono su una panchina. Il nonno comincia a raccontare: “Quando ero piccolo, avevo un giardino come questo. Piantavo i fiori e li guardavo crescere. È bello vedere come cambiano le cose nella natura.”

Marco ascolta attentamente. “Ma come fai a sapere quando dare loro da bere?” chiede.

“È semplice!” risponde il nonno. “Devi guardare le piante. Se le foglie sono verdi e felici, tutto va bene. Se sembrano tristi, hanno bisogno di acqua. La natura ci parla, basta sapere ascoltarla.”

Proprio in quel momento, una farfalla colorata vola da un fiore all’altro. “Guarda, nonno! È bellissima!” esclama Marco.

“Le farfalle sono importanti,” spiega il nonno. “Aiutano i fiori a crescere. Dobbiamo prenderci cura del nostro giardino per farle tornare.”

Alla fine della giornata, Marco torna a casa felice. Non vede l’ora di tornare il sabato successivo e vedere come sono cresciuti i fiori.

Ogni volta che va dai nonni, impara qualcosa di nuovo, non solo sui fiori, ma anche su quanto sia importante passare tempo insieme. Così, il giardino dei nonni non è solo bello, ma è anche pieno di amore e bei ricordi.

 

Il Colore delle Nuvole”

di A. F.

Livia amava osservare le nuvole. Da bambina, si arrampicava sul vecchio albero di fico nel cortile della casa dei nonni, con il naso all’insù, immaginando che ogni nuvola fosse una nave che solcava un mare infinito. Ora, a trent’anni, quella fantasia infantile era svanita, ma l’abitudine di guardare il cielo rimaneva.

Una sera d’autunno, stanca dal lavoro e dai troppi pensieri, si fermò su una panchina in un parco deserto. Il cielo era coperto di nuvole dense, grigie, pronte a riversare pioggia. Livia chiuse gli occhi per un momento, cercando di respirare profondamente. Quando li riaprì, qualcosa era cambiato: il cielo non era più grigio, ma colorato di sfumature incredibili, mai viste prima. Le nuvole erano diventate strisce di porpora, oro e blu cobalto.

Si alzò, incredula. Nessun altro sembrava notare lo spettacolo nel cielo. Le persone passavano accanto a lei con lo sguardo fisso sul telefono, immerse nei loro pensieri. Ma Livia non riusciva a distogliere gli occhi da quel miracolo.

Poi, una voce dietro di lei sussurrò: “Anche tu le vedi?”

Si voltò e vide un ragazzo, giovane, forse ventenne, con occhi curiosi e un sorriso timido. “Le nuvole… sono diverse, vero?” chiese lui, quasi sottovoce, come temesse di rovinare l’incanto.

“Sì,” rispose Livia, “non ho mai visto niente del genere.”

“Succede solo a pochi,” disse lui, sedendosi accanto a lei sulla panchina. “Le nuvole mostrano i loro veri colori solo a chi è pronto a vedere oltre.”

“Oltre cosa?” chiese Livia, senza sapere esattamente cosa intendesse.

“Oltre il caos, oltre i rumori del mondo. Quando smetti di correre e impari a stare fermo, in silenzio. Allora, le nuvole ti svelano la loro anima.”

Livia non rispose, ma sentì che quelle parole avevano colpito qualcosa dentro di lei, una corda che non sapeva di avere. Per un attimo, rimase a guardare il cielo, lasciando che i colori si fondessero l’uno nell’altro.

Quando si voltò per ringraziare il ragazzo, lui non c’era più. Al suo posto, una leggera pioggia iniziava a cadere, ma le nuvole, quelle, erano rimaste colorate.

Da quel giorno, Livia non smise mai di cercare i colori delle nuvole. Non sempre li vedeva, ma ogni volta che riusciva a fermarsi, a liberare la mente, il cielo si apriva davanti a lei come un quadro vivente, ricordandole che c’è bellezza anche nel più grigio dei giorni.

Non perdere questa opportunità! L’invito è rivolto a tutti, dai neofiti agli scrittori più esperti: non abbiate paura di far sentire la vostra voce!
Invia i tuoi lavori e diventa anche tu protagonista di
“Versi e Racconti: Echi della Settimana”. Aiutaci a costruire una comunità di scrittori appassionati e a far sentire la tua voce!

Ti aspettiamo nel prossimo numero con nuovi racconti e poesie.

 

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