Chef Rubio: “Manifesteremo per la Palestina. Non siamo noi i criminali”

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“L’obiettivo è manifestare per la Palestina nonostante i divieti”, scrive sui social l’attivista Chef Rubio

Autore: Serena Tropea

ROMA – “Per domani, sia per chi viene da sud che da nord, uscite prima dei soliti caselli e fate più percorsi interni. L’obiettivo è manifestare per la Palestina nonostante i divieti“. Lo scrive sui social Chef Rubio, all’anagrafe Gabriele Rubini, alla vigilia della manifestazione pro Palestina organizzata a Roma ma non autorizzata dalla Questura. “Non mollate per nessun motivo e assembratevi in ogni modo con dignità e fermezza. Se non riuscite a raggiungere Piramide perché sarà blindata, fatelo nel primo punto disponibile. Portate bandiere, cartelli, e fate sentire la vostra voce. Non scoraggiatevi, muovetevi in gruppo, non vi fermate alle prime difficoltà e filmate chi vi sembrerà sospetto. Non siamo noi i criminali“. Noto al pubblico del piccolo schermo, per trasmissioni di successo come ‘Unti e bisunti‘ e ‘Camionisti in trattoria‘, Chef Rubio, negli ultimi anni è diventato un “attivista per i diritti umani e sostenitore della causa palestinese“.

La Capitale sarà blindata per il corteo che anticipa di due giorni l’anniversario dell’attacco di Hamas in Israele del 7 ottobre del 2023. Se da un lato le motivazioni delle istituzioni asseriscono a problemi di ordine pubblico, dall’altro però, le associazioni pro Palestina contestano la decisione e parlano di “diktat palesemente politico volto a censurare qualunque voce provi a denunciare il coinvolgimento del governo nel genocidio in Palestina”.

Sotto il post numerosi commenti ‘violenti’: “Lo siete eccome se c’è un divieto… e c’è un divieto. Speriamo piovano manganellate“, “Dovete finire in galera o su un campo di battaglia-con le quotidiane conseguenze che osserviamo tutti ogni giorno dal fronte: sei finito, Rubini”. E anche: “‘Non siamo noi i criminali’, e poi vi comportate ESATTAMENTE come criminali aggirando divieti, infrangendo leggi, minacciando, diffamando, istigando altri a delinquere”.

fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

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