I giochi elettorali Fise. Da vittima di brogli elettorali a carnefice e “commissariata”; negli sport equestri il passo è breve

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I giochi elettorali fise. Da vittima di brogli elettorali a carnefice e “commissariata”; negli sport equestri il passo è breve.

A seguito di vicende poco chiare durante lo spoglio dei voti alla presidenza nazionale Fise, la candidata Clara Campese denunciava diverse irregolarità emerse il 9 settembre. Dalla sua denuncia, venerdì scorso, la sede centrale FISE in Viale Tiziano a Roma, veniva raggiunta da una ispezione giudiziaria a seguito di decreto di perquisizione, durante la quale sono stati sequestrati diversi documenti elettorali necessari alla fase istruttoria delle indagini da parte della Procura Penale di Roma. L’indagine è in corso. 

Prevedibilissima e scorretta la reazione del Consiglio Federale Fise neoeletto che, con a capo Marco Di Paola, nella giornata di ieri, ha pensato bene di commissariare il Comitato regionale Veneto, presieduto proprio da Clara Campese per presunte irregolarità amministrative del tutto pretestuose.

Ascoltata, Clara Campese ha dichiarato “Quanto è riportato nella delibera di commissariamento della mia regione, non ha alcun fondamento e sono pronta a dimostrare, documenti alla mano, le falsità utilizzate per arrecarmi un grave danno di immagine e per cercare di fermare la mia azione per la legalità.

Infatti, basta leggere l’art. 30 dello Statuto per comprendere che gli addebiti a me rivolti non trovano una base normativa regolamentare o statutaria. Peraltro, manca pure la specificità delle contestazioni rispetto ai giustificativi di spesa da me puntualmente forniti.

Il Revisore dei Conti regionale, nominato proprio dalla Federazione, non ha eccepito mai nulla, anzi – a richiesta del Collegio dei Revisori – ha emesso un parere integrativo di congruenza e inerenza dei rimborsi dopo una ulteriore attenta disamina.

La vettura da me utilizzata non era né aziendale né personale ma concessa per il mio esclusivo utilizzo gratuito a seguito di sponsorizzazione, specificamente autorizzata dalla Federazione e il giusto rimborso kilometrico da me chiesto è compreso nelle prerogative del presidente regionale così come dei miei consiglieri che si sentono parimenti offesi dal provvedimento.

Infine, è bene far presente ed evidenziare a caratteri cubitali che la relazione del Collegio dei Revisori, scrive tutt’altro che un parere di non congruenza e non inerenza dei rimborsi chiesti, limitandosi invece a SUGGERIRE AGLI UFFICI FEDERALI COMPETENTI DI CHIEDERE CHIARIMENTI E INTEGRAZIONI DOCUMENTALI.

È evidente che il provvedimento del Consiglio Federale costituisca una avventata e inopinata reazione evidentemente ritorsiva avverso i sequestri effettuati dai Carabinieri inviati in FISE dalla Procura della Repubblica di Roma.

Il commissariamento – aggiunge Clara Campese – non mi spaventa affatto ma è idoneo a creare agli appassionati equestri veneti enormi disagi e difficoltà organizzative. Non sono loro a dover pagare mie denunce. I miei legali si sono già messi al lavoro anche per una importante richiesta di risarcimento del grave danno d’immagine procurato alla mia persona e alla mia professionalità.

Rimane il fatto che il Presidente Di Paola, ancora oggi, non è stato in grado di giustificare come siano stati spesi i denari dei tesserati, e parliamo di diversi milioni di euro, che dalla FISE sono confluiti nella Ese srl, società di diritto privato, sotto forma di finanziamenti rispetto ai quali la Federazione ha poi rinunciato alla restituzione.

Sono certa che, presto o tardi, le Autorità che stanno esaminando atti e documenti, forniranno al mondo equestre la spiegazione di come sono stati utilizzati questi milioni di euro sottratti allo sport rispetto ai quali Di Paola puntualmente tace”.

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