Cab denuncia: “diritti negati ai docenti”

Scuola, Formazione & Università

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foto. La Segretaria Nazionale della Confederazione Autonoma di Base (in sigla CAB), Prof.ssa Loredana Ferrantino, nella sede nazionale del Sindacato. 

I docenti precari con spezzoni orario hanno diritto al completamento cattedra! E’ il grido di allarme lanciato a gran voce dai docenti precari in un sistema di reclutamento che li ha ridotti allo stremo delle forze psico-fisiche ed economiche.

Tabelle di valutazione che cambiano nel tempo , necessità di rimpinguare continuamente la propria “borsa valori attestifici” codificate in tabelle che variano nel tempo, inseguire attestati sempre più costosi, corsi universitari pagati dagli stessi precari per abilitazioni, specializzazioni, master, perfezionamento, CFU, …..

Finalmente l’agognata supplenza, dalle GPS o d’istituto, spesso spezzoni accettati comunque volentieri sapendo che l’art. 4 del D.M. 131/2007 e dall’art. 40, comma 7 del CCNL 29.11.2007. e s.m.i., garantiscono, per gli aspiranti cui viene conferita una supplenza ad orario non intero, il diritto al completamento d’orario anche mediante frazionamento delle cattedre disponibili.

Il problema? I Dirigenti scolastici spessissimo disattendono tale diritto dei lavoratori precari adducendo motivazioni organizzative interne. Di qui la forte presa di posizione della Confederazione Sindacale di Base, in sigla CAB, ben presente nel Comparto Scuola ed in particolare nella Puglia.

“Il diritto al completamento della cattedra, ha dichiarato la Segretaria Generale Nazionale CAB, Prof.ssa Loredana Ferrantino, è un diritto soggettivo del singolo lavoratore e come tale non può essere messo in discussione dai dirigenti scolastici per presunte ragioni organizzative interne alle scuole.

Scrive la sindacalista della Confederazione CAB al Direttore dipartimentale del M.I.M. (Ministero dell’Istruzione e del Merito), dott.sa C. Palumbo:

“Pregiatissima dott.ssa C. Palumbo, la scrivente O.S. a seguito di numerose richieste di intervento da parte dei propri assistiti, vertenti tutte sull’assegnazione delle cattedre ai docenti precari, scrive la presente per sottoporre alla Sua attenzione il grave disagio che l’attuale situazione sta causando ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado. Di fatto, si rende necessario un intervento autorevole volto a garantire il completamento orario ai docenti precari, che si trovano ad avere un orario di servizio inferiore all’orario cattedra previsto dalle normative vigenti. Tale situazione si contrappone infatti a quanto previsto dall’art. 4 del D.M. 131/2007 e dall’art. 40, comma 7 del CCNL 29.11.2007. e s.m.i., i quali garantiscono, per gli aspiranti cui viene conferita una supplenza ad orario non intero, il diritto al completamento d’orario anche mediante frazionamento delle cattedre disponibili. Il problema riguarda molti docenti precari che hanno un contratto inferiore alle ore stabilite per i vari gradi di scuola e che si sono visti rifiutare, da alcune scuole, la possibilità di completamento orario. Anche gli uffici scolastici territoriali, dopo avere assegnato spezzoni orari ad alcuni docenti, stanno attualmente procedendo ad assegnarne altri a nuovi candidati inseriti nelle GPS, in luogo del completamento delle cattedre

orario già assegnate. Il risultato è che molti docenti precari hanno ricevuto incarico per uno spezzone orario che non si sta completando, sia per le nomine da GPS che per quelle da G.d.I.. L’orario intero di lavoro è di un diritto soggettivo del lavoratore che non può essere eluso per ragioni (o presunte tali) organizzative interne alla istituzione scolastica. Per i motivi sopra esposti, la scrivente O.S. chiede che vengano esperiti con la massima urgenza i necessari accertamenti ed adottati i provvedimenti conseguenti, per porre fine a certe condotte che danneggiano, di fatto, i lavoratori della scuola e alimentano conflitti , minando la necessaria serenità alla nostra scuola”.

Toni pacati della sindacalista, tuttavia determinata a sostenere le legittime ragioni occupazionali dei precari, sia con ricorsi alla Magistratura , sia con la mobilitazione dei lavoratori ove mancheranno le risposte, ha precisato la Segretaria Nazionale Loredana Ferrantino.

In fondo, è il suo messaggio finale agli Organi del Ministero, la legge è come un binario ferroviario su cui viaggia il treno della legalità che non deraglierà mai se il conducente saprà guidarlo lungo i binari stessi e attenersi con diligenza alle istruzioni ricevute sul suo percorso.

Il rispetto dei diritti sul posto di lavoro è strutturale alla nostra democrazia sul piano sostanziale e alla stessa pace sociale.

 

Vincenzo Servedio

One Reply to “Cab denuncia: “diritti negati ai docenti””

  1. sandra ha detto:

    Infatti. Sarebbe l’ora che si facesse qualcosa di concreto per la Scuola italiana, che fino agli anni ’60 era fra le prime in Europa…, e per i docenti ovviamente.
    Avendo avuto varie esperienze di insegnamento all’Estero, ho potuto constatare che i docenti degli altri Paesi erano trattati assai meglio.

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