Tunnel e costosi sogni

Ambiente, Natura & Salute

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Le castronate e le falsificazioni, che ho letto ieri  in relazione al lotto di 32 Km alta velocità Battipaglia Romagnano credo non ha uguali nella storia delle pseudo notizie o bufale, che dir si voglia.

 Scriveva circa 130 anni fa Gustave Le Bon “Napoleone diceva che esiste una sola figura retorica seria, la ripetizione. Ciò che si afferma finisce, grazie alla ripetizione, col penetrare nelle menti al punto da essere accettato come verità dimostrata”.

In“ Psicologia delle Folle”  Le Bon esamina il comportamento delle folle e come esse, possano essere influenzate e manipolate.

Oltre a castronerie tipo“ serve allo sviluppo del Sud”,“ 300 chilometri l’ora” e balle  simuli, ripetute garrulamente dal politico, avvocato che sta al ministero.

L’occasione è stata l’arrivo nel porto di Salerno della cosiddetta“ fresa” o“ talpa”, nome tecnico TBM (Tunnel Boring Machine) e servirà per costruire le gallerie dell’alta velocità  l lotto 1 a, Battipaglia/Romagnano.

Anche la balla della talpa più grande, che ha operato in Europa si sono bevuti e scarabocchiato alcuni media !

Una testa fresante della“ talpa” (TBM), che ha un  diametro di 13,46 metri è quella citata e“ battuta” in Italia dal tunnel Santa Lucia, sull’autostrada A1 da una TBM con testa fresante del diametro di 15,87 metri.

 I tunnel da realizzare in 35 Km  di lotto 1 a sono 11, per una lunghezza complessiva di circa 14 Km, ovvero il 40% del tracciato ferroviario, ma ne viene citato uno il più lungo, quello di 3 Km della galleria Saginara tra Campagna e Contursi.

Tutto aiuta nella grande e costosissima narrazione, di questo progetto.

Affermazioni tipo“ sarà strategica per il Sud”,“ sviluppo del Sud” e consimili cozzano con il dato reale: alla fine e chissà se realizzeranno tutto il lotto 1 da Battipaglia a Praia a Mare !

I finanziamenti riguardano solo il lotto 1 a (Battipaglia Romagnano) e con un Piano Strutturale di Bilancio che fissa al 2,8% del PIL il deficit al 2026, i soldi difficilmente ne arriveranno per rifinanziare il Piano Complementare al PNRR.

Inoltre da fonti politiche del ministero delle infrastrutture, è stata dichiarata di fatto la impossibilità di realizzare per motivi tecnici il lotto 2 (Praia/Tarsia) ma connesso funzionalmente al 2 c’è il lotto 3 (Tarsia/Cosenza) e il 4 (Cosenza/Santa Eufemia).

Alla fine se tutto andrà bene nei prossimi 4 anni si potrà utilizzare la tratta Battipaglia/ Romagnano alimentata, a 3000 volt e quindi tecnicamente incapace di raggiungere i 300 Km/h. Ottimisticamente chissà se nei prossimi 10 anni, saranno realizzati i lotti 1b e 1 c.

Lotto 1 a che confligge con gli obiettivi di scarsa produzione di CO2, che giustifica il finanziamento di 1800 milioni di euro del PNRR.

 La produzione di CO2 per la realizzazione delle  gallerie e l’intera fase di cantiere, totalmente omessa. Ancora opera lo slogan che sarà possibile trasportare merci sulla linea quando a 12 anni dalla apertura delle linee av nemmeno un Kg di merci è stato trasportato.

Due domande che non avranno risposte: che cosa giustifica dal punto di vista del progetto della linea, lo standard delle gallerie“ PC80”  (è il profilo di sicurezza di una galleria), che implica il traffico merci“ accompagnato” ovvero carri che trasportano tir? 

Nella documentazione zero riferimento a questa tipologia di trasporto.  Inoltre la pendenza del lotto 1 è da treni merci quando in ogni programmazione si vuole spostare il traffico esistente sulla Salerno Paola sulla tratta Adriatica, giustificato dalla realizzazione della galleria  Santo Marco.

 Uno sperpero di scarse risorse pubbliche,  acquisite dall’erario in presenza di una evasione fiscale di dimensioni patologiche !

Infine e per informazione: la  talpa (TBM) usa delle sostanze chimiche per ammorbidire il terreno di scavo prima di grattarlo col naso e spedirlo nelle retrovie in forma fangosa.

Basandoci sulla grande esperienza maturata sul  tunnel Firenze/Bologna da parte dell’Agenzia di Protezione dell’Ambiente della Toscana (Arpat) osserviamo che“  la tipologia di scavo con fresa comporta I ‘impiego di additivi schiumogeni (tensioattivi e polimeri), oltre a bentonite e acqua, che possono alterare le caratteristiche chimiche e fisiche del materiale di scavo, rendendolo non idoneo a un utilizzo diretto. Prima dell’eventuale utilizzo il materiale necessita di un periodo di tempo per asciugarsi per consentire che le sostanze biodegradabili degli additivi si degradino.”

Quindi massima vigilanza e controllo per un rischio ambientale di cantiere a nostro avviso alto

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