A tavola con monaci e santi

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LaRegola del Maestro” di San Benedetto, una regola senza eccessi alimentari  

Affresco Abbazia di Monte Oliveto Maggiore

La prima organizzazione monastica nasce a Montecassino con la straordinaria opera di San Benedetto che nell’anno 529 lascia Subiaco per fondare il famoso monastero di Cassino allo scopo di istruire la sua comunità anche sul modo di alimentarsi, compila: la cosiddetta “Regola del Maestro”; una regola severa che avrà un successo universale. Il monaco deve alzarsi a seconda della stagione tra l’una e le tre del mattino, recarsi in chiesa per la preghiera di un’ora e mezza quindi dedicarsi alla lettura della Bibbia (lectio divina), quando spunta l’alba inizia il lavoro che s’interrompe nelle ore liturgiche per partecipare alla preghiera comune. Intorno a mezzogiorno d’estate e verso le 14,15 d’inverno, mangia per poi tornare al lavoro fino al Vespro.

L’alimentazione è frugale ma abbondante , ogni giorno ha una libbra di pane e mezzo litro di vino. Il certosino che veste di bianco è invece isolato nella sua cella dove un aiutante, il converso, gli reca il cibo che passa attraverso uno  sportello, egli prega, copia manoscritti e medita nell’assoluto silenzio come se vivesse nel deserto ma sorretto dalla comunità, non può allontanarsi mai dal monastero e risponde a un priore che vive con i conversi. Le vocazioni non sono molte per il durissimo stile di vita e una rinuncia totale al mondo, le fasi della giornata sono scandite dalla preghiera con una lettura attenta di un testo (lectio studiosa), la riflessione (ruminatio) e l’orazione (oratio). Circa 5 secoli dopo un altro ordine monastico che viene fondato da Roberto di Molesmes, segue un’altra regola, quella di Sant’Agostino.

I Benedettini esistevano ancora ma Roberto ottiene da Papa Pasquale II la nuova regola dichiarando << i monaci sono veramente monaci , se vivono del lavoro delle proprie mani>>. I suoi monaci che saranno denominati  Cistercensi si vestiranno di bianco in contrapposizione ai monaci vestiti di nero a Cluny. A loro differenza  si proposero anche di vivere senza donazioni e  grazie al proprio duro lavoro manuale  senza rompere il silenzio se non per pregare e mangiare esclusivamente verdure e legumi.Un loro abate, San Bernardo di Chiaravalle, svilupperà attività produttive e i Cistercensi diventeranno famosi per la qualità della loro birra.  Il nuovo monachesimo coltiva il lavoro in quanto coltiva la penitenza, sempre più forte è la rivalità con i monaci di Cluny e San Bernardo così ne dichiarava la lontananza : <<il loro stomaco si dichiara pieno solo con potenti rutti>>. L’esagerato stile di vita dei monaci di Cluny ne provocherà piano piano la scomparsa e altri ordini si affacceranno nello scenario di cultori della spiritualità, gli ordini mendicanti come i Francescani da cui deriveranno i Cappucini che daranno il nome alla famosa bevanda e  poi anora altri  monaci che potranno uscire dal monastero e predicare mangiando  anche la carne, temuto frutto del peccato sessuale.

Umberto Palazzo

Editorialista de Il CorriereNazionale.net

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