La “Blue Zone” del futuro dove sarà?

Ambiente, Natura & Salute

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Con Blue Zone si fa riferimento a luoghi modello di longevità in tutto il mondo, il Sud Italia ha fatto da apripista con la Dieta Mediterranea, ma preoccupa il futuro  

Il Prof.Ancel Keys sulla copertina di Time per il grande successo in USA del suo volume "Mangia bene e stai Bene"La Cultura della sana alimentazione cilentana colpì Ancel Keys, un biologo nutrizionista che aveva lavorato alla composizione della famosa Razione k, realizzata per alimentare le truppe americane nella seconda guerra mondiale. Si era trasferito a Pioppi nel Cilento dove fu impressionato dai rarissimi infartuati tra la popolazione residente. Intuendo una relazione con l’alimentazione locale, iniziò una serie di indagini sulla dieta e su altri fattori di rischio coronarico, che riportò nel volume di successo mondiale “Eat well and stay well”. Nasceva la Dieta Mediterranea che UNESCO nel 2010 ha dichiarato patrimonio culturale immateriale dell’Umanità. La dieta mediterranea è rappresentata graficamente con una piramide alla base della quale si trovano i cibi da consumare maggiormente e con più frequenza (cereali, frutta,verdura) mentre al vertice si posizionano gli alimenti da consumare con parsimonia, come ad esempio uova, latticini e carne. Il tutto accompagnato da olio di oliva come fonte principale di grassi e moderato consumo di vino durante i pasti principali. Seguire questo semplice schema di comportamento ha effetti diretti e benefici per tutta una serie di patologie; in particolare, le malattie cardiovascolari ischemiche ed alcuni tipi di tumore a larga prevalenza (tumori ormono-dipendenti nell’uomo e nella donna, tumori del tratto gastro-intestinale) che riconoscono sia meccanismi fisiopatologici che condizioni cliniche predisponenti comuni, come alberi diversi ma derivanti da radici in parte comuni. È stato confermato recentemente che la dieta mediterranea contribuisce ad allungare la vita. Tale evidenza proviene da uno studio con 5.000 soggetti con età superiore a 65 anni selezionati tra i 25.000 dello studio Moli-sani, che conferma quanto descritto da una metanalisi di altri studi longitudinali prospettici di 12.000 partecipanti. Il numero dei centenari italiani è in continuo aumento in diverse località italiane ma non si può essere troppo ottimisti per il futuro se con il marketing assillante rivolto alle giovani generazioni, continua l’attuale boom di vendite di cibo industriale già pronto e ultraprocessato.

Centenari Italiani, elaborazione dati UniPD

Elaborazione grafica dati UniPD

Centenari Italiani, elaborazione dati UniPD

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