Il Barometro di Pixpay: la generazione Alpha spende il 60% della paghetta in fast food e fast fashion

Cronaca

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il primo rapporto del Barometro realizzato da Pixpay permette di tracciare un identikit dei consumi della generazione Alpha. Tra le ragazze spopola Shein, mentre tra i ragazzi al primo posto McDonald’s

Le paghette vengono spese principalmente per cibo (40%), vestiti (21%), bellezza e benessere (6%). 

Andare bene a scuola paga: un terzo delle famiglie assegna missioni legate alla condotta scolastica, con una media di 61€ per il conseguimento di un diploma e 13€ per i buoni voti.

Matilde Bille, Country Manager di Pixpay: “La nostra missione è insegnare ai ragazzi come gestire il loro budget in autonomia e in modo consapevole, coinvolgendo i genitori. Lavoreremo con le famiglie per sensibilizzare verso consumi orientati anche alla sostenibilità e alla cultura”.

MILANO  – Consumano cibo fast food, prediligono comprare capi di abbigliamento su Shein, amano pagare con Apple Pay e Google Pay e giocare  ai videogiochi. È il ritratto delle Generazione Alpha, i nati dalla metà del 2010, che si potrebbe definire davvero come Fast Generation. A tracciare questo particolare identikit sono i consumi registrati dal primo report del Barometro, a cura di Pixpay, la startup francese leader nel settore del teen banking, fondata con lo scopo di fornire ai ragazzi dai 10 anni in su uno strumento di pagamento all’avanguardia e di educarli finanziariamente.

L’indagine realizzata nell’ambito del programma Teenage Lab by Pixpay, ha analizzato le abitudini di adolescenti e genitori riguardo la paghetta, le spese dei ragazzi e il modo in cui gestiscono il denaro. In particolare sono state considerate oltre 500.000 transazioni, eseguite dagli utenti nel periodo dell’ultimo anno scolastico (compreso tra settembre 2023 e giugno 2024).

Tra i dati più rilevanti vi è il paniere degli acquisti, che permette di evidenziare quali sono i brand preferiti dagli adolescenti. Un paniere che contribuisce a delineare l’immagine di una generazione fast food e fast fashion. Infatti guardando ai consumi delle ragazze ai primi tre posti troviamo brand quali Shein, McDonald’s e Apple, mentre i ragazzi prediligono McDonald’s, Apple e Playstation.

Nella top ten delle ragazze, decisamente “moda-centriche”,  figurano inoltre al quarto posto Deliveroo, seguito da Amazon, Subdued, Tezenis, Uber, Zara e Vinted. I ragazzi si confermano “gamer”, visto che al quarto posto troviamo Google, seguito da Deliveroo, Amazon, Vinted, Shein, Steam Games, Burger King.

Complessivamente le “paghette” vengono spese (dati in valore) principalmente in cibo (40%), di cui il 16% nei ristoranti, il 13% nei supermercati/alimentari e l’11% nei fast food. Seguono poi gli acquisti per vestiti & accessori (21%) e quelli in bellezza e benessere (6%), appaiati con cultura, intrattenimento e media appaiati (tra cui i libri, con una percentuale di poco sotto il 3%).

Le transazioni avvengono sia con la carta (il cui uso è in crescita) sia e soprattutto attraverso gli smartphone, che a giugno hanno visto transitare il 45% dei pagamenti totali, con le ragazze che utilizzano Apple Pay e Google Pay più frequentemente dei ragazzi.

Gli adolescenti italiani fanno in media 4 pagamenti con la carta al mese (versus 7 degli adolescenti francesi) con un importo medio della transazione pari a 12,25€. Nel dettaglio circa 2 transazioni in fascia 10-12 anni, 4 transazioni in fascia 12-14 anni, 5 transazioni in fascia 14-16 anni e 5,5 transazioni in fascia 16-18 anni. Da rilevare che il 30% degli acquisti dei ragazzi – più orientati al mondo del gaming, sono realizzati online, mentre per le ragazze solo il 18%.

Sul fronte dei risparmi, solo l’11% dei ragazzi riesce a risparmiare, per un “tesoretto” medio di 96€ raccolto durante i mesi di scuola da settembre 2023 e giugno 2024. In Italia i ragazzi risparmiano in media più delle ragazze: 108€ contro 85€.

Cosa fanno i genitori? Paghette regolari ed extra, andare bene a scuola paga

Il Barometro evidenzia come il 41% dei ragazzi riceva una paghetta regolare, settimanale o mensile. In Francia (paese dove il servizio di Pixpay è attivo già da anni) la percentuale ha raggiunto il 54%, mentre in Spagna è attorno al 48%.

Nel gruppo del 41% di ragazze e ragazzi a cui viene corrisposta una paghetta regolare, il 60% la riceve mensilmente e il 40% settimanalmente. In genere la paghetta media programmata è di 35€ per i 10-12enni, 43€ per i 13-14enni, 58€ per i 15-16enni fino ad arrivare a 76€ per i 17-18enni.

Sommando anche le ricariche puntuali l’importo medio aumenta per tutte le fasce d’età e passa da 45€ per i 10-12enni, fino a 125€ al mese per i 17-18enni con picchi significativi nei mesi di giugno, settembre e dicembre.

“Pixpay – spiega Matilde Bille, Country Manager Italia di Pixpay – non è solo un sistema di pagamento sicuro, è uno strumento molto efficace di educazione finanziaria. La nostra missione è di insegnare ai ragazzi come gestire il loro budget in autonomia e in modo consapevole, coinvolgendo i genitori. Potremmo credere che gestire i soldi sia una cosa naturale per un adolescente ma, al contrario, quando si fanno i primi passi verso l’autonomia finanziaria, l’accompagnamento dei genitori è fondamentale per un corretto sviluppo del rapporto con il denaro e con i concetti di ricchezza e povertà.” 

In questo senso Pixpay punta a coinvolgere e a sensibilizzare sempre di più genitori e ragazzi, proponendo più di 30 funzionalità educative nell’applicazione per imparare a gestire il denaro, analizzare e pianificare le spese, risparmiare e guadagnarsi qualche extra. L’obiettivo è quello di favorire dei modelli di consumo più sostenibili e consapevoli, ad esempio analizzando il dettaglio delle spese e la loro impronta di carbonio, imparando a risparmiare grazie a 5 metodi di risparmio automatici o ancora insegnando il valore del denaro grazie alle money mission, delle ricompense che vengono fissate dai genitori ed erogate al conseguimento dell’obiettivo stabilito.

Secondo il Barometro, tra settembre 2023 e giugno 2024 i genitori hanno creato 4.961 missioni remunerate sull’app Pixpay. Circa un terzo delle famiglie (34%) assegna missioni legate alla condotta scolastica, con una media di 61€ per il conseguimento di un diploma e 13€ per i buoni voti. Dietro i voti, una famiglia su 5 assegna missioni legate al “Fare le pulizie” (20%) e una su 10 a “cucinare” (11%).

“Grazie ai dati che la prima edizione del Barometro ha messo a disposizione – prosegue Matilde Bille – vogliamo continuare a lavorare con i genitori per  trasmettere i concetti base di educazione finanziaria e sostenibilità necessari per far fare ai ragazzi delle scelte di spesa più consapevoli, sviluppando capacità di pianificazione e risparmio. Consigliamo ai genitori di programmare l’invio di una paghetta automatica settimanale o mensile per farli familiarizzare con la gestione di un budget definito, di spingerli a fare qualche lavoretto per guadagnarsi qualche extra o creare delle money mission che tengano conto di aspetti quali la sostenibilità, le spese legate alle attività culturali e sportive.” 

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