Immigrazione: Roberti, comunità rumena ricchezza per Fvg

Friuli Venezia Giulia

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C’è spazio per tutti quando si rispettano le regole

UDINE – “Parliamo tantissimo di immigrazione ma sempre
di una parte, quella che riguarda un migliaio di richiedenti
asilo, la rotta balcanica, gli episodi di microcriminalità nelle
nostre città. Parliamo meno della grande maggioranza di immigrati
regolari che sono venuti in Italia rispettando le regole,
integrandosi. Sono 120 mila gli stranieri presenti in Friuli
Venezia Giulia secondo i dati Istat del 1 gennaio 2024. Questi
immigrati, che rispettano le regole, sono una ricchezza senza la
quale il Friuli Venezia Giulia non sarebbe la regione che è”.

Questo il messaggio che l’assessore regionale alle Autonomie
locali e immigrazione, Pierpaolo Roberti, ha rivolto ieri sera
alla comunità rumena riunita in piazza Meyer a Prata di Pordenone
per “Una finestra sulla Romania”, conferenza sul tema
dell’integrazione sociale e confronto sugli stili di vita e
culturali della comunità rumena. All’evento hanno preso parte
anche il sindaco Katia Cescon, il prefetto di Pordenone Natalino
Domenico Manno e il questore Giuseppe Solimene, oltre che il
console generale di Romania a Trieste Adina Lovin.

“La comunità rumena in Italia è composta da un milione di
persone, che lavorano nelle nostre aziende e valorizzano il
patrimonio culturale e per questo vanno integrate nella nostra
comunità”, ha ribadito Roberti, aggiungendo che “provengo da
Trieste, una città che è diventata grande e florida perché ha
saputo puntare sull’integrazione quando, divenuta una città
portuale esplosa con l’impero asburgico, ha saputo fare della
commistione di culture diverse la sua ricchezza”.

“Il mio auspicio è che ci possano essere sempre più esempi
positivi come questo. Dobbiamo opporci alla narrazione per la
quale sul tema dell’immigrazione ci siano solo due possibilità,
favorevoli o contrari; c’è un immigrazione possibile, quella
gestita, di chi arriva regolarmente sul territorio e vuole
integrarsi, e quella dannosa, di chi arriva irregolarmente senza
prospettive. Per questo nell’ultima legge regionale
sull’immigrazione del marzo 2023 abbiamo messo insieme una serie
di elementi: l’aiuto alle forze dell’ordine nel contrasto
all’immigrazione clandestina, i fondi per prevenire fenomeni di
radicalizzazione e violenza, ma anche una serie di norme per la
valorizzazione delle comunità presenti sul territorio, come
quella rumena. Vogliamo aiutare le associazioni che rappresentano
le comunità come la vostra a raccontare il patrimonio che hanno
portato in Italia e il modo in cui è avvenuta l’integrazione. C’è
spazio per tutti quando si rispettano le regole”.
ARC/SSA/pph

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