Un futuro di pace, i lavori del G7 dei Parlamenti a Verona

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Le priorità sono emerse durante la 22esima riunione che si è svolta dal 5 al 7 settembre

Autore: Emanuele Nuccitelli

ROMA – Costruire un futuro di pace attraverso il dialogo. Sostenere lo sviluppo dell’Africa e del Mediterraneo allargato, contrastando la tratta dei migranti. Definire regole chiare per un uso corretto dell’intelligenza artificiale. E riaffermare la centralità delle Assemblee legislative. Sono le priorità emerse dalla 22esima riunione del G7 dei Parlamenti, che si è svolta a Verona dal 5 al 7 settembre. Padrone di casa è stato il presidente della Camera, Lorenzo Fontana.

Nel discorso di chiusura del summit, venerdì al palazzo del Podestà, Fontana ha parlato delle sfide globali più urgenti, di fronte alle quali le organizzazioni internazionali devono cambiare la propria architettura. Poi ha chiesto l’immediato cessate il fuoco in Medioriente e la liberazione degli ostaggi e ha invocato una pace durevole e sostenibile per l’Ucraina.

Fontana ha poi indicato la necessità di una partnership paritaria e strategica con l’Africa, ha invitato a cogliere le opportunità delle innovazioni tecnologiche e ha sollecitato i suoi omologhi a guardare oltre l’orizzonte di una singola legislatura. Infine, dopo la firma della dichiarazione congiunta finale, ha passato il testimone al suo omologo, Greg Fergus, speaker della Camera dei Comuni del Canada, Paese che nel 2025 presiederà il G7.

Il summit si era aperto venerdì sera con l’intervento inaugurale, al Museo di Castelvecchio, del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Anche il capo dello Stato ha lanciato un monito alle grandi potenze: “Nessuno pensi di risolvere le questioni globali da solo”, ha detto. Poi ha riaffermato la centralità del ruolo dei parlamenti: venerdì i lavori sono stati aperti dalla premier Giorgia Meloni, attesa a Verona ma poi poi intervenuta con un collegamento video.

La presidente del Consiglio nel suo discorso ha toccato i temi dell’agenda del vertice, dal Medioriente all’Ucraina, dal Piano Mattei all’intelligenza artificiale.

Sabato, infine, si è svolta la giornata conclusiva, in chiave culturale e turistica. Dopo le tre intense sessioni di lavoro del giorno precedente, le delegazioni dei presidenti delle Camere basse hanno visitato Palazzo Maffei, in piazza delle Erbe, e la Casa di Giulietta, in via Cappello. Poi il trasferimento a Fumane, in Valpolicella, per il pranzo conclusivo nelle sale di Villa della Torre.

fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

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