Aborto: il ruolo delle leggi nel processo di diminuzione delle IVG

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Purtroppo su un giornale femminile ad alta tiratura si leggono delle Informazioni non del tutto corrette.
https://www.iodonna.it/attualita/costume-e-societa/2024/09/05/divieto-di-aborto-negli-stati-usa-dati-cosa-sta-succedendo-nuova-ricerca/
Le leggi hanno un ruolo fondamentale nella diminuzione dei numeri degli aborti. La rivoluzione operata negli Stati Uniti dalla sentenza Dobbs e i conseguenti risultati di Indiana e Texas, fanno riflettere.
https://www.lifenews.com/2024/09/04/indiana-abortions-drop-98-as-abortion-ban-saves-babies/
I dati ufficiali relativi a  più stati con divieti di aborto, mostrano che i divieti stanno funzionando come previsto, proteggendo i bambini dagli aborti e consentendo invece alle donne di ricevere cure mediche appropriate.
Il rapporto ufficiale sull’aborto dello Stato dell’Indiana per il secondo trimestre del 2024, pubblicato il 29 agosto, rivela 27 aborti segnalati per aprile, maggio e giugno, il livello trimestrale più basso in Indiana da prima di Roe vs. Wade nel 1973.
Aborti calati del 98,6% nell’Indiana grazie alla sentenza Dobbs “I numeri rappresentano un calo del 98,6 per cento degli aborti rispetto al secondo trimestre dello scorso anno, quando la legge sull’aborto dell’Indiana era ancora bloccata dai tribunali e sono stati segnalati 1.938 aborti”, dice Indiana Right to Life a LifeNews.com. “Il calo dal 2023 al 2024 rappresenta 1.911 bambini in meno abortiti in Indiana nel secondo trimestre del 2024 rispetto al secondo trimestre del 2023”.Le informazioni contenute nel nuovo rapporto del dipartimento sanitario statale mostrano le seguenti informazioni:
La maggior parte degli aborti sono stati indotti chimicamente (59%).
Il tasso di aborto dell’Indiana (aborti per numero di donne 15-44) nel secondo trimestre del 2024 è stato 0,2 rispetto all’1,17 nel secondo trimestre del 2023.La maggior parte degli aborti è stata eseguita su donne di età compresa tra 25 e 34 anni (41%).
La stragrande maggioranza degli aborti è stata eseguita su donne con diploma superiore o laurea (67% per cento).
Quasi due terzi delle donne che soffrono di complicazioni dell’aborto (63%) sono state segnalate come nere afroamericane.
I nuovi dati seguono il rilascio di informazioni simili sull’aborto dal Texas.
Aborti in Texas calati da migliaia a zero dopo la sentenza Dobbs L’ultimo rapporto mensile della Texas Health and Human Services Commission sulle IMG interruzioni indotte delle gravidanze (ITOP) pubblicato oggi mostra che le affermazioni sugli aborti necessari dal punto di vista medico nella legge sull’aborto del Texas da parte della campagna presidenziale di Kamala Harris sono completamente false.
Harris e i suoi delegati affermano che i medici non possono o non sono disposti a eseguire aborti nei casi in cui la gravidanza metta in pericolo la vita di una donna in Texas e in altri stati con leggi pro-vita.
Ad esempio, quando la Corte Suprema del Texas ha respinto una sfida alle leggi pro-vita del Texas in Zurawski v. Texas, Harris ha detto: “Questa sentenza della Corte Suprema del Texas significa che alle donne continuerà a essere negato l’accesso alle cure mediche necessarie, mettendo a rischio la loro salute e la loro vita”. Gli ultimi dati dei rapporti HHSC ITOP dimostrano il contrario, mostrando che i medici in Texas hanno eseguito 113 aborti per salvare la vita o la salute delle
donne incinte nei primi 22 mesi dopo che la Corte Suprema ha ribaltato Roe v. Wade.
Da luglio 2022 ad aprile 2024, gli aborti volontari segnalati in Texas sono rapidamente scesi da migliaia al mese a zero. Tuttavia, durante questo periodo, i medici hanno riferito di aver eseguito 113 aborti necessari dal punto di vista medico, con 11 segnalati ad aprile, tutti negli ospedali. La media mensile degli aborti segnalati per necessità mediche (per proteggere la vita o la salute della donna) dopo Dobbs è 5,1. Quel numero è paragonabile alla media mensile prima di Dobbs (da
gennaio 2022 a maggio 2022), che è 2,3.E in Italia? 63.653 aborti nel 2021.
Va ricordato che La Legge 194 risale ormai al secolo scorso, precisamente al 1978 e risulta assolutamente datata rispetto alle scoperte scientifiche del nostro secolo. Si sottolinea poi l’aspetto altamente diseducativo per i giovani che, non avendo vissuto il dibattito degli anni 70/80, ritengono ormai acquisita la possibilità di abortire.
Le cifre sono apparentemente in diminuzione, (dati degli aborti ) in realtà lo sono soltanto le interruzioni chirurgiche e farmacologiche , mentre aumenta esponenzialmente l’utilizzo delle pillole del giorno dopo e dei 5 giorni dopo.
La legge 194/78 permette in Italia l’uccisione di un bimbo prima della nascita. Non esistono “ parti buone” in essa e non sarà la “ corretta applicazione “ a salvare le vite innocenti. Soprattutto ne va sottolineata l’integrale iniquità , come incessantemente richiama il Santo Padre Francesco. E non si tratta però di una questione esclusivamente cattolica.
Prof. Vittoria Criscuolo
vicepresidente “ Pro-life insieme “
Presidente del Movimento per la vita di Varese
( libera traduzione delle fonti in inglese citate)

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