Ius Scholae: Tajani folgorato sulla via di Damasco? Manco per niente. Prove generali per un nuovo governo guardando al centro sinistra

Senza categoria

Di

Fantapolitica? Analizziamo insieme una serie di fatti.
di Francesco Magisano
1) Renzi da inizio estate dice a destra e a manca di prepararsi alla caduta del governo Meloni. Si dimentica poi troppo spesso che Renzi ha un forte legame con il mondo Mediaset: un suo parente stretto fu un dirigente molto potente in Mediaset, produttore di trasmissioni popolari e ad alto reddito di entrate pubblicitarie;
2) Gli eredi Berlusconi si sono spinti a dichiarazioni contro il governo Meloni che Silvio Berlusconi non avrebbe mai neppure pensato;
3) Ora Tajani, si sveglia una mattina e getta lo scompiglio nel centro destra con la proposta dello IUS SCHOLAE.
Poco credibile  la teoria dell’illuminazione
Cominciamo con Tajani.
Pensate che egli era del Partito Monarchico, ossia uno dei tre o quattro monarchici esistenti in Italia, al tempo.
Berlusconi lo scelse a causa della sua perniciosa convinzione che chiunque indossasse decentemente un doppio petto blu fosse un fulmine di guerra in politica. Si sbagliò molte volte, Tajani compreso. Era anche belloccio il Tajani, con 40 chili meno. Qui sovviene il ricordo di un aneddoto. Un democristiano bravo e potente che si chiamava Toni Bisaglia aveva in corrente due giovani colonnelli:
Marco Follini e Pierferdi Casini.
Di essi un giorno disse: ” ho due figli : uno bello e l’altro intelligente”.
Se al posto di Casini ci fosse stato Tajani,  sarebbe toccato a lui il ruolo del bello. È evidente che Matteo Renzi se lo stia lavorando per bene prospettandogli un futuro da Lider Maximo di un centro sinistra moderato, magari come capo del governo. E il povero Tajani rischia di caderci, perché in un  confronto con Renzi egli ha il carisma e l’acume politico di un peluche.
I giovani Berlusconi vogliono pensare ai fatti loro e non sono interessati a lottare per cambiare l’Italia. Rivedono una lezione che Silvio non considerò neppure per un minuto: se il Cavaliere si fosse schierato a sinistra, la Gioiosa Macchina da Guerra, la Ditta come la chiama Bersani, lo avrebbe portato in giro come una Madonna Pellegrina, lo  avrebbe preteso come capo indiscusso della nazione e avrebbe fatto arrestare chiunque accennasse minimamente al pur minimo conflitto di interesse.
Silvio non c’è più. Agli  eredi basta che li lascino in pace. Magari esiste  il rischio che comprino La Repubblica.
C’è da augurarsi che Tajani, che sul suo curriculum dovrebbe scrivere alla voce professione: Miracolato da Silvio, abbia uno scatto d’orgoglio e conservi il ricordo di chi gli ha regalato una vita comoda e agiata. Lo farà?
Se cadrà nell’abbraccio mortale di Renzi, lo useranno e lo getteranno via come uno straccio vecchio quando non servirà più.
Ma è meglio che valuti bene anche la reazione degli italiani che hanno le tasche piene di trovarsi sempre governati, eventualmente, da chi non hanno voluto e non hanno votato.
La reazione politica, intendo.
Segnalo, anche magari  con preoccupazione politica, il successo che sta ottenendo l’associazione che sostiene Vannacci. Non si capisce se corrente della Lega o nuovo partito di destra. Nel caso Tajani proceda a far saltare il governo, bisognerà vedere però l’atteggiamento dei suoi gruppi parlamentari. Auguriamoci che non ci resti che piangere
Francesco Magisano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube