Bayesian, si indaga per “naufragio e omicidio colposo plurimo”

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Il procuratore capo di Termini Imerese ha annunciato l’apertura di un fascicolo “contro ignoti” per la vicenda del veliero affondato in cui hanno perso la vita 7 persone. I dettagli sulla tragedia: “Tutte le vittime hanno cercato di scappare”

di Salvo Cataldo e Cristina Rossi

PALERMO – Per la tragedia del Bayesian, il veliero in cui hanno perso la vita 7 persone al largo della costa di Porticello, nel palermitano, è stato aperto un fascicolo contro ignoti per i reati ipotizzati di “naufragio e omicidio colposo plurimo”. Lo ha annunciato il procuratore capo di Termini Imerese Ambrogio Cartosio, nel corso della conferenza stampa odierna per fare il punto sulla vicenda.

I reati ipotizzati dalla procura di Termini Imerese dunque, che indaga sul naufragio del ‘Bayesian’, sono di naufragio e omicidio colposo plurimo. Lo ha reso noto il procuratore Ambrogio Cartosio. “Il fascicolo è stato aperto nei confronti di ignoti”, ha aggiunto Cartosio.

Gli sviluppi sulle indagini sono legati a doppio filo con il recupero del relitto: “Le evoluzioni di questa vicenda- ha infatti spiegato Cartosio- sono assolutamente imprevedibili: uno sviluppo serio delle indagini sarà imperniato fondamentalmente sul recupero del relitto”. “Se non recuperiamo il relitto – ha aggiunto il procuratore di Termini Imerese – difficilmente avremo la possibilità di ipotizzare responsabilità nei confronti di qualcuno”.

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In apertura dell’incontro con i cronisti, il procuratore si è soffermato sul lato umano della vicenda, con il cordoglio alle famiglie delle vittime, e sui ringraziamenti a chi si è adoperato per il recupero dei corpi: “Una tragedia gravissima. E sarebbe ancora più doloroso se lo sviluppo delle indagini dovesse dimostrare che questo lutto è stato causato da comportamenti non perfettamente in ordine con le responsabilità che ciascuno deve avere nella gestione della navigazione”.

E ancora “In questa vicenda abbiamo avuto la fortuna di avere la collaborazione di reparti dei vigili del fuoco con coraggio e professionalità eccezionali. Hanno compiuto azioni per niente facili, scendendo a 50 metri di profondità, ispezionando l’imbarcazione e recuperando i corpi”, ha evidenziato. “A loro – ha proseguito Cartosio- va il nostro massimo riconoscimento, così come alla guardia costiera, per quello che hanno fatto”.

Il bilancio del naufragio avvenuto lo scorso 19 agosto è di 7 morti e 15 superstiti: tra le vittime personalità di spicco dell’imprenditoria e della finanza britannica, tra cui Mike Lynch, co-fondatore di Autonomy Corporation, e Jonathan Bloomer, presidente di Morgan Stanley International.

Nel corso della conferenza stampa emergono poi altri dettagli e possibili anticipazioni da parte degli inquirenti: il recupero del relitto è sì essenziale alle indagine, ma ciò non preclude che ci siano indagati prima della sua riemersione dal fondale.

“È POSSIBILE CHE CI SIANO INDAGATI PRIMA DEL RECUPERO DELLA NAVE”

Nell’inchiesta sul naufragio del veliero ‘Bayesian’ infatti “ci potrebbero essere degli iscritti nel registro degli indagati anche prima del recupero del relitto”, ha precisato il procuratore di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, lasciando intendere a breve sviluppi sul fascicolo della procura termitana per ora aperto “conto ignoti”.

“NESSUNA CERTEZZA SULLA PRESENZA DI UNA SCATOLA NERA”

Gli inquirenti non possono nemmeno per ora fare affidamento su una ‘scatola nera’ che possa rivelare dettagli importanti per le indagini. “Non abbiamo certezza dell’esistenza di una scatola nera all’interno del ‘Bayesian’. Per averne sicurezza è necessario effettuare degli accertamenti all’interno del relitto che in questo momento sarebbero molto pericolosi. A questa domanda potremo rispondere soltanto quando sarà recuperato il veliero”. Lo ha detto infatti il sostituto procuratore di Termini Imerese, Raffaele Cammarano, che indaga sul naufragio di Porticello, in conferenza stampa accanto al capo della procura Ambrogio Cartosio.

GUARDIA COSTIERA: “LA PROPRIETÀ VUOLE RECUPERARE IL RELITTO”

Non sembrano però esserci dubbi sulle intenzioni della proprietà circa il recupero del veliero affondato. “È intenzione, sia della proprietà che dei gestori del ‘Bayesian’, recuperare il relitto. In coordinamento, ovviamente, con la Procura hanno manifestato la volontà di recuperare l’imbarcazione”. A comunicarlo è stato infatti il contrammiraglio della guardia costiera, Raffaele Macauda, nel corso della conferenza stampa sul naufragio del veliero di 56 metri battente bandiera britannica nelle acque di Porticello “Abbiamo già avuto dei contatti e di questo abbiamo informato la Procura – ha aggiunto -. La proprietà ha già contattato aziende provate anche per monitorare la situazione dal punto di vista ambientale per essere pronti a intervenire qualora ci fosse uno sversamento di idrocarburi in mare. la loro disponibilità – ha concluso Macauda – è totale”.

L’INCOGNITA DEI SUPERSTITI: LASCERANNO L’ITALIA?

Gli inquirenti, rispondendo alle domande dei cronisti, spiegano poi che i 15 superstiti del naufragio non possono comunque essere trattenuti in Italia, ma si confida nella loro collaborazione. In particolare, testimonianza chiave è sicuramente quella del capitano del veliero, il neozelandese James Cutfield che, spiegano, sarà comunque risentito. “Ci aspettiamo- fanno sapere- che prima di  lasciare l’Italia attenda l’esito degli accertamenti”.

IL NAUFRAGIO: IL BAYESIAN INVESTITO DA UN “DOWNBURST”, TUTTE LE VITTIME HANNO CERCATO DI SCAPPARE

Tante le domande dei cronisti su come sia potuto avvenire il naufragio: gli inquirenti hanno dato risposta a qualcuna. Prima di tutto, a travolgere il Bayesian non è stata una tromba marina d’aria “ma un downburst”, ha spiegato il sostituto procuratore. Il termine identifica “forti raffiche di vento discensionali con moto orizzontale”, in uscita dal fronte del temporale, le cui folate possono raggiungere velocità elevate, anche al di sopra dei 200 km/h.

A ipotizzare poi come sia affondato il veliero e quindi, come siano stati gli ultimi istanti di vita delle vittime, è l Comandante dei provinciale dei vigili del fuoco Girolamo Bentivoglio Fiandra, anche lui presente in conferenza stampa. Il veliero ‘Bayesian’ “è affondato prima di poppa, poi si è adagiato sul fianco destro in fondo al mare”. Fiandra ha poi chiarito ulteriori contorni del naufragio di Porticello:
“I malcapitati a bordo, chiaramente, si sono rifugiati nelle cabine del lato sinistro dove si erano formate le ultime bolle d’aria – ha aggiunto -. I primi cinque corpi sono stati trovati infatti nella prima cabina del lato sinistro, il sesto nella terza dello stesso lato”. Quindi i passeggeri hanno cercato scampo uscendo dalle loro cabine e cercando le ultime aree in cui potevano respirare, nello stesso lato della barca, cinque sono stati trovati nello stesso locale, nella prima cabina di sinistra, il sesto cadavere nella terza, sempre dello stesso lato: “Tutti hanno cercato di scappare”

 fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

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