Il regista Giancarlo Bocchi e la società IMP denunciano alla magistratura i direttori dei Servizi Culturali e Musei Civici

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Il regista Giancarlo Bocchi, autore di film e documentari internazionali,  e la società di produzione IMP hanno denunciato alla magistratura svizzera i direttori pro-tempore dei Serrvizi Culturali del Comune di Locarno e dei Musei Civici per avere usato illegittimamente un documentario inedito di Enrico Baj, un filmato di eccezionale valore storico e artistico, mettendolo in streaming, senza averne alcun diritto, su You Tube. 
Giancarlo Bocchi ha scritto nella denuncia, “Sono sconcertato, come autore e produttore, che la città che ospita uno dei più importanti Festival del cinema sia pesantemente coinvolta in un atto di sfruttamento illegittimo del lavoro di un autore e di una produzione indipendente. Ho chiesto ragione di questo comportamento all’Assessore alla cultura di Locarno Nancy Lunghi non ottenendo per ora  alcuna risposta.”  Solo in quest’anno sono stati scoperti  altri tre gravissimi episodi di pirateria dei lavori di Giancarlo Bocchi che sono stati denunciati all’autorità giudiziaria. 
 
Inviamo in allegato una lettera aperta di Giancarlo Bocchi agli autori presenti al Festival di Locarno. 

Cari amici registi e autori,

mi preme informarvi di un grave atto di appropriazione e uso illegittimo di un mio film da parte di una importante Istituzione pubblica svizzera di Locarno, di cui sono venuto a conoscenza di recente.

Senza chiedere alcun permesso agli autori e alla produzione i musei di Locarno, hanno trasmesso on line su You Tube,  dal 2014 al 2024 un mio film documentario, ancora inedito, realizzato con importanti e uniche riprese del maestro dell’arte Enrico Baj, artista italiano che aveva collaborato anche a un mio documentario sul maestro dadaista Francis Picabia e ad altri due storici documenti sull’arte, con interventi filmati dei maestri del surrealismo Paul Delvaux e Andrè Masson.

Anche se all’inizio del film c’era un cartello che ne vietava l’uso e la trasmissione in qualsiasi forma, le immagini  storiche e uniche di Baj sono state caricate per lo streaming su You Tube senza alcuna protezione dalla duplicazione. Potevano essere scaricate da chiunque provocando agli autori e alla produzione un danno non ancora quantificabile.  Oltre a questo mettere on line su una free tv di basso livello come You Tube vuol dire avere svalutato il valoro storico e ed economiche di tali immagini. Non si capisce come mai i Musei di Locarno abbiano poi usato illegittimamente il mio film invece di uno prodotto da loro, però privo degli interventi pittorici e storici dell’artista. Ho chiesto spiegazioni ai Servizi culturali di Locarno ma non si sono neanche scusati di quanto avevano commesso. Il direttore dei Servizi culturali,  Sebastien Peter e l’assessore alla cultura del Comune di Locarno, Nancy Lunghi, nota dentista locale evidentemente pratica anche di cultura, non hanno neanche risposto alle mie richieste di chiarimenti. L’arroganza e la protervia dei dirigenti delle Istituzioni culturali di Locarno mi hanno costretto anche per conto della produzione a sporgere una denuncia penale all’ autorità giudiziaria del Canton Ticino e spero che la giustizia faccia il suo corso fino in fondo e i modo più veloce di quella italiana.

Scrivo a voi, cari amici e colleghi, per dirvi del comportamento illegittimo e gravemente offensivo dei diritti di un autore e della proprietà, di una Istituzione di Locarno che contribuisce al Festival del Cinema e che assegna anche un premio in denaro per il vincitore di una delle sezioni della rassegna. Non è curioso che una Istituzione con una mano aiuti i registi e gli autori con l’altra commetta degli atti in violazione delle leggi penali e civili danneggiando il lavoro di altri registi e autori?

Come voi ben sapete la “pirateria” mediatica è un cancro che affligge il nostro lavoro, ci toglie risorse e capacità di finanziare lavori futuri. I nuovi media, internet e i portali in streaming, se da una parte hanno permesso di sviluppare nuovi progetti e nuove produzioni, dall’altra rendono di difficile il controllo non solo del pagamento dei diritti d’autore maturati, ma anche dell’accertamento di eventuali utilizzazioni illegittime di opere filmiche. Anche se in molti paesi, come in Svizzera e in Italia, ci sono leggi penali severe che puniscono i colpevoli di reati contro il diritto d’autore, e anche altri, quelli collaterali  come potrebbero essere l’appropriazione indebita e la ricettazione, in molti casi si sottovalutano o  si trascuran di perseguire  tali reati, a meno che sia una multinazionale dei media la vittima.

Noi autori, e frequentemente vittime, dobbiamo combattere fermamente una logica che pregiudica i nostri diritti e il nostro futuro. Vorrei proporre a tutti voi di costituire un comitato internazionale di registi e autori per una difesa comune contro “la pirateria” e per sensibilizzare i governi e le magistrature nazionali a fare il loro dovere.

Chi fosse interessato a portare avanti questo progetto mi scriva a artventure@icloud.com

Buon lavoro e migliori successi

Giancarlo Bocchi

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