Ucraina, quanto mi costi?

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Il costo dell’impegno dell’Italia nel sostenere l’Ucraina nel 2024 [i]

 

Nel contesto del prolungato conflitto tra Russia e Ucraina, l’Italia ha rafforzato il suo sostegno a Kiev attraverso una combinazione di aiuti diretti e contributi a entità sovranazionali. Per comodità di lettura, divideremo per l’argomento per capitoli.

  1. Aiuti Diretti dall’Italia

Aiuti Finanziari

L’Italia ha dimostrato un significativo impegno finanziario verso l’Ucraina, destinando €700 milioni al programma di assistenza macro-finanziaria (MFA) dell’Unione Europea per sostenere l’economia ucraina nel suo periodo di crisi più grave dal dopoguerra. Questo contributo è parte di un pacchetto più ampio dell’UE, che ammonta a €50 miliardi, volto a sostenere l’Ucraina fino al 2027.

Aiuti Militari

L’assistenza militare italiana è altrettanto sostanziale, con un impegno di circa $1,7 miliardi (circa €1,63 miliardi) nel 2024. Tra le forniture più rilevanti si annoverano i sistemi di difesa aerea SAMP/T, missili Stinger, sistemi anti-carro Milan, e vari armamenti leggeri e munizioni.

  1. Contributi ad Enti Sovranazionali

Unione Europea

L’Italia ha contribuito significativamente al fondo dell’European Peace Facility (EPF) con €450 milioni. Questo fondo è destinato a rimborsare gli Stati membri per le armi fornite all’Ucraina, facilitando una risposta collettiva e coordinata alle esigenze difensive di Kiev. Inoltre, il contributo al programma MFA dell’UE rappresenta una componente degli sforzi italiani per sostenere l’economia ucraina in collaborazione con altri Stati membri.

NATO e Altre Organizzazioni Internazionali

L’Italia ha partecipato attivamente ai fondi di supporto istituiti dalla NATO e da altre organizzazioni internazionali come il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e la Banca Mondiale.

Operazioni militari

L’Italia ha sostenuto considerevoli costi per le operazioni militari a sostegno dell’Ucraina. Nel 2024, il paese ha fornito un ampio ventaglio di equipaggiamento militare e supporto logistico:

  • Sistemi di Difesa Aerea SAMP/T: In collaborazione con la Francia, l’Italia ha fornito un sistema di difesa aerea SAMP/T, progettato per intercettare missili e droni, migliorando così le capacità difensive di Kiev contro le minacce aeree​
  • Armi Leggere e Munizioni: Tra le forniture si includono missili Stinger, mortai, armi anti-carro Milan, mitragliatrici pesanti Browning, mitragliatrici leggere MG e sistemi contro ordigni esplosivi improvvisati (IED). Queste armi sono state impiegate per la resistenza delle forze ucraine contro le truppe russe​
  • Supporto Logistico e Formazione: L’Italia ha anche offerto corsi di formazione specializzati e attività di addestramento per le Forze Armate Ucraine, migliorando così le loro competenze operative​.

Il costo totale stimato per questi contributi militari è di circa $1,7 miliardi (circa €1,63 miliardi).

Contributi alla Banca Mondiale ed al Programma FREE Ukraine

L’Italia ha svolto un ruolo chiave anche attraverso i suoi contributi alla Banca Mondiale e al programma FREE Ukraine:

  • La Banca Mondiale ha mobilitato un totale di $43 miliardi in supporto finanziario per l’Ucraina dal febbraio 2022, di cui circa $36 miliardi sono stati erogati entro giugno 2024. L’Italia ha partecipato a questo sforzo collettivo, contribuendo significativamente, anche se il contributo esatto dell’Italia non è specificato.
  • Parte del finanziamento italiano è andato a sostenere il programma “Financing of Recovery from Economic Emergency in Ukraine” (FREE Ukraine), che fa parte di un pacchetto più ampio della Banca Mondiale destinato a supportare i servizi governativi essenziali e a sostenere l’economia ucraina.

Contributi al Fondo Monetario Internazionale (FMI)

Attraverso i suoi contributi al FMI, l’Italia ha sostenuto l’Extended Fund Facility (EFF) per l’Ucraina. L’FMI ha completato la quarta revisione dell’accordo EFF per l’Ucraina nel 2024, consentendo un’erogazione immediata di circa $2,2 miliardi, portando il totale delle erogazioni a $7,6 miliardi. Questo programma è parte di un pacchetto di supporto totale del FMI di $122 miliardi per l’Ucraina, mirato a sostenerene la macroeconomia, accelerare la ripresa economica e le riforme istituzionali necessarie per l’accesso all’UE​.

Dettagli Aggiuntivi e Impegni Futuri

Oltre agli aiuti finanziari e militari, l’Italia ha fornito supporto umanitario essenziale, inclusi generatori elettrici e altre forniture vitali per sostenere le operazioni civili e militari in Ucraina. Il governo italiano ha confermato il suo impegno a sostenere l’Ucraina fino alla fine del 2024, con possibilità di ulteriori estensioni a seconda delle esigenze contingenti e delle decisioni internazionali.

Aumento dei Costi Energetici

L’aumento dei costi energetici rappresenta un ulteriore onere per l’Italia in conseguenza della guerra in Ucraina. Nel 2024, i costi netti per l’importazione di energia dell’Italia sono destinati a raddoppiare, raggiungendo quasi €100 miliardi, rispetto ai €43 miliardi del 2021. Questo aumento significativo è dovuto alla necessità di sostituire le forniture di gas russo con altre fonti energetiche più costose, aggravato dall’aumento dei prezzi globali dell’energia causato dalle sanzioni contro la Russia e dalla crisi energetica europea.

Il totale stimato dei costi per l’Italia, che ammonta a circa €59,33 miliardi, rappresenta una significativa porzione delle risorse finanziarie nazionali.

Questo importo, escluso i contributi collettivi alla Banca Mondiale e al FMI, corrisponde approssimativamente al 10.52% delle tasse riscosse nel 2023, che secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze è stato di circa €564 miliardi.

Questa imponente spesa potrebbe essere giustificata se portasse a una vittoria decisiva per l’Ucraina, consentendo all’Italia di “comprarsi una sedia al tavolo dei vincitori”. Tuttavia, le analisi indicano che gli aiuti forniti finora hanno contribuito principalmente a mantenere il conflitto in uno stato di stallo.

fonte: nzz.ch

Gli aiuti militari occidentali, sebbene cruciali, non sono stati sufficienti a garantire una vittoria decisiva. La lentezza e la mancanza di coordinazione nel fornire assistenza hanno permesso alla Russia di consolidare le proprie posizioni. Secondo il Royal United Services Institute (RUSI), il supporto militare occidentale è stato spesso ad hoc e disorganizzato, con significativi ritardi nelle decisioni chiave che hanno compromesso l’efficacia delle operazioni sul campo​.

Continuare a supportare l’Ucraina è necessario per permetterle di partire da una posizione negoziale più forte. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha sottolineato che le decisioni lente dell’Occidente sul supporto militare hanno spesso ritardato le operazioni cruciali, lasciando le forze ucraine in una posizione vulnerabile. Questo è stato evidenziato anche in un’intervista a “Stars and Stripes” dove Zelenskyy ha lamentato che ogni decisione importante sul supporto arriva con circa un anno di ritardo, complicando ulteriormente la situazione sul campo.

Esperti del Brookings Institution hanno discusso come lo stallo attuale sul campo di battaglia, combinato con le esitazioni dei partner occidentali, minacci le capacità dell’Ucraina di difendersi efficacemente. Questa vacillazione occidentale è vista come uno dei fattori più critici per il successo dell’Ucraina, mettendo in luce la necessità di strategie più coerenti e tempestive per evitare un conflitto prolungato.

Questa vacillazione è dovuta ad una dura lezione che la Storia ha impartito all’Europa: se è vero che in una guerra di posizione (es. I guerra mondiale), perde chi si fiacca per prima, noi continuiamo ad aiutare l’Ucraina sperando di fiaccare la Russia.

Ma le sconfitte tutte europee di Napoleone, Hitler e Mussolini ci hanno insegnato che l’Orso si fiacca difficilmente.


[i] Bibliografia e fonti

 

 

 

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