Ha commesso un errore formale ma Rampelli non si arrende sulla Federnuoto

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Insieme a lui in gara c’è Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, al vertice della Federazione sportiva dal 2000

ROMA – “Mi auguro che la federazione, non fosse altro anche per agevolare una competizione che sia democratica e plurale, mi dia la possibilità di svolgere la campagna”. È l’auspicio del vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, candidato alla presidenza della Federnuoto.

Le elezioni federali sono in programma il prossimo 7 settembre e il termine per la presentazione delle candidature si è appena chiuso. Nel compilare la domanda, Rampelli ha commesso “un errore formale”, che però non dovrebbe compromettere la sua corsa: “Esistono le leggi che prevedono il cosiddetto soccorso istruttorio per alcune fattispecie. L’errore fatto è solo formale, tutta la documentazione è vera, autentica, precisa e presentata entro la scadenza termine”.

Insieme a lui in gara c’è Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, al vertice della Federnuoto dal 2000. “Il 7 settembre si vota, quindi abbiamo soltanto due mesi per votare. Sarà una campagna elettorale estiva, ma nell’acqua ci sta”, ha aggiunto Rampelli, che poi ha ricordato quali sono gli elettori di questa competizione: “Votano i presidenti delle società di nuoto, quelli che gestiscono gli impianti natatori, le piscine nel campo del nuoto, della pallanuoto, del nuoto sincronizzato, del salvamento e dei tuffi. Questo è il perimetro”

STRAGE BOLOGNA. RAMPELLI: MOLLICONE? SCANDALOSO CHIEDERE DIMISSIONI

Un passaggio anche sulle polemiche legate all’intervista del collega di partito e presidente della commissione Cultura alla Camera Federico Mollicone, rispondendo all’agenzi Dire in merito alla strage di Bologna: “A me risulta che in democrazia ognuno possa, con la giusta dose di equilibrio, esprimere le opinioni che ritiene e che pensa, anche sulle sentenze e sulle modalità con cui alcuni processi sono stati celebrati, come ci insegna tutta la storia della cosiddetta seconda repubblica. Sinceramente non ci trovo niente di scandaloso, ritengo scandaloso che qualcuno si scandalizzi e chieda addirittura le dimissioni di presidenti di commissioni”.

Rampelli quindi richiama un altro episodio: “Mi viene in mente in questo momento Adriano Sofri, che è stato condannato a 22 anni di carcere per aver di fatto deciso e comandato l’omicidio dell’agente di polizia a Milano Luigi Calabresi. Ci sono state tante legittime prese di posizione anche sul processo, oltre che sulla sentenza. Quindi uno può condividere o no la posizione. Di qui a pensare che ci debba essere un pensiero unico dominante anche in questo campo ce ne passa. Non so se qualcuno ha nostalgia della Repubblica ‘democratica’ tedesca…La democrazia prevede che ciascuno dica, a condizione che lo faccia con sobrietà e con equilibrio, quello che pensa”.

 fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

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