Arruolamento. I licei militari: ecco quali sono e cosa si studia

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Dalla Nunziatella di Napoli per l’Esercito, alla Giulio Douhet di Firenze per l’Aeronautica, o la scuola Francesco Morosini della Marina Militare a Venezia: sono alcuni prestigiosi licei militari cui si possono iscrivere i giovani, superato un concorso nazionale

Autore: Silvia Mari

ROMA – Si può coltivare la passione di una vita dedicata alla difesa del proprio Paese sin dai banchi di scuola. Qualcosa che resta anche qualora le scelte di vita portassero poi lontani dall’indossare un’uniforme. I licei militari non sono vere e proprie accademie ma nemmeno scuole “ordinarie”: si tratta piuttosto di college d’avanguardia che preparano all’accademia militare in cui oltre a una didattica avanzata e molto esigente, e a un’intensa pratica di sport, ci si misura con la disciplina e con una formazione tesa ad allenare e rafforzare il lavoro di squadra, la cooperazione, lo spirito del team, ma anche a coltivare ritualità e percorsi che richiamano la storia e la tradizione italiana.

DOVE

Per l’Esercito si può scegliere tra liceo classico, scientifico e di scienze applicate a Napoli con la Nunziatella e a Milano con la Teuliè; per l’Aeronautica c’è la Giulio Douhet, che ha sede nello storico complesso dell’Istituto di scienze militari aeronautiche, a Firenze.

Si tratta di un istituto di istruzione secondaria di secondo grado che ha i corsi del secondo triennio negli indirizzi classico e scientifico, al quale si accede sempre per concorso. Per la Marina militare c’è la scuola navale Francesco Morosini di Venezia.

Alle scuole, si legge sui siti informativi della Difesa rivolti ai giovanissimi, si accede con il superamento di un concorso nazionale, bandito ogni anno che prevede prove attitudinali, fisiche e di cultura generale.
Al concorso possono partecipare anche studenti che frequentino percorsi diversi dal liceo classico o scientifico: saranno ammessi con una riserva e dovranno documentare gli esami integrativi necessari per allinearsi al piano dei licei militari. Dopo il liceo si può decidere per la carriera militare o per altro, ma certo è che i giovanissimi che decidono di intraprendere un liceo così particolare coltivano il sogno della vita: magari diventare piloti o comandanti di navi.

VOLO-PREMIO SULL’EUROFIGHTER PER STUDENTI: “HO REALIZZATO IL MIO SOGNO”

Lo aveva descritto molto bene all’agenzia Dire, in occasione di un reportage alla Douhet, l’allora capo corso della Douhet Giulia Grechi: “Due settimane fa ho avuto questa stupenda opportunità: andare a Grosseto al Quarto Stormo a fare un volo premio sull’Eurofighter. Era il mio sogno fin da piccola”. E’ quello che si vive in queste scuole: opportunità “non per tutti”, a fronte anche di sacrifici come esser lontani da casa e vivere in un inquadramento su orari e libere uscite.
Per le Forze armate questi licei, aldilà delle singole scelte individuali, restano, come dichiara chi si occupa di arruolamento, degli ottimi canali di comunicazione verso la società civile su competenze e valori del mondo della Difesa da portare alla conoscenza dell’opinione pubblica. Quali migliori comunicatori dei giovanissimi che hanno fatto in così tenera età una scelta non semplice in cui “la disciplina è la cornice”, come si legge sul sito della Teuliè.

 

LE MATERIE: GRECO, FISICA, PUBLIC SPEAKING E TANTO SPORT…

Classiche materie di liceo quindi, dal greco alla fisica, ma, ad esempio nel caso della Douhet, si può prendere il brevetto di volo sportivo, e c’è anche il corso di public speaking o di lettura veloce.

Tanto sport come si legge sul sito della Teuliè, dal nuoto alla scherma, dall’equitazione all’atletica leggera, dal judo e karate alla pallavolo e pallacanestro, per terminare con il tiro sportivo, il canottaggio e lo sci. E ancora le discipline marinaresche per la Morosini: Flying Junior, i 4-70 e J-24 fino alle jole da mare, gli skif, o l’addestramento, la difesa personale, istruzioni su armi e tiro alla Tueliè.

Ogni corso ha uno stemma, un motto da ricordare e gli allievi giurano prima di iniziare il corso. Una solennità che richiama quella che a 16 anni è certamente una scelta di vita anche se nel futuro non si dovesse diventare soldati. “La formula pronunciata”, ha dichiarato il generale di S.A. Silvano Frigerio in occasione del battesimo del corso Vega alla Douhet nel marzo scorso, “costituisce una promessa solenne, assunta con emozione, da ragazzi che, seppur non ancora maggiorenni, hanno espresso la ferma volontà di scegliere i valori dell’istituzione militare e di impegnarsi in essa a crescere, ad educarsi e formarsi, per esser pronti a servire la nazione e la collettività”.

 

 fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

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