Foto: Telebari
Terza amichevole per il Bari di Moreno Longo, stavolta contro una enigmatica Equipe Campania composta da giocatori, appunto, campani senza contratto, una squadra senza, come suol dirsi, né capo né coda, incapace di pungere in attacco, in notevole difficoltà a centrocampo, così così in difesa e nella pressione soprattutto nel primo tempo.
Longo cercava qualche conferma relativa ai ragazzi arrivati e sulla loro eventuale affidabilità in attesa di esperienza.
Undici iniziale che non è cambiato rispetto alle precedenti amichevole tranne Apka. Otto i gol segnati dal Bari, quattro per tempo. Nel primo si è visto il Bari che, per adesso, dovrebbe essere quello titolare, nel senso che è quello che più dà garanzie a Longo, e in questo lasso di tempo si son visti buoni meccanismi, un buon dialogo tra Sgarbi e Favasuli che hanno creato spazi e attaccato le proprie profondità con il piglio giusto.
Incredibile la girandola di gol sbagliati da parte di Scheidler che è riuscito nella non facile impresa di sbagliare mira a porta sguarnita. Uno solo, il primo, quello realizzato e dispiace francamente assistere a certe sue prestazioni, perché l’impegno non manca.
Squadra totalmente nuova nel secondo tempo come nelle precedenti amichevoli. Anche in questa frazione di tempo il Bari ha segnato quattro gol, anche se certi automatismi son sembrati arrugginiti, soprattutto quelli tra Oliveri e Manzari che, gol a parte, non hanno dato l’impressione di affiatamento. Ma nessun processo, sia inteso. Cerchiamo solo di descrivere quel che vediamo e che l’evidenza non può negare. La qualità dei due è fuori discussione. Siamo certi che il tempo e il rodaggio saranno dalla loro parte.
Una partita dominata dal Bari che ha fatto intravedere cose buone, altre meno, ma nessuno sbavamento come nella scorsa gara, qualche spunto personale di giocatori, come Zuzek, che si sono spinti fino all’area di rigore avversaria sbagliando persino gol, azioni che difficilmente riusciremo a vedere in campionato. Del resto l’avversario lo permetteva.
Una squadra chiaramente incompleta a cui manca come il pane gente di esperienza, possibilmente di sana e robusta costituzione, con il “pass” delle visite mediche, che deve garantire la tenuta del campo in occasione del campionato. Lasagna sarà un’incognita, non una certezza, in quanto il suo score degli ultimi anni non gioca a suo favore, ma nel calcio, si sa, mai dire mai. Di certo occorrerà almeno un altro attaccante puro, il classico numero nove, che garantirebbe finalizzazioni dagli esterni. Senza almeno una “torre”, tutto sarebbe inutile. Lasagna di certo non è centravanti. Infine una nota su Akpa. Lo abbiamo scritto nel resoconto della precedente amichevole, lo ribadiamo ora: in un momento di penuria di mercato, un pensierino a trattenerlo lo proporremmo alla società. Su Schiedler lasciamo che la stessa società decida il da farsi.
Anche Astrologo come centrale difensivo e Obaretin dal primo minuto sembrano un segnale morse alla società: come a dire, questo, al momento, è ciò che passa il convento, occorre ben altro lì dietro per garantire una difesa solida. Gli esterni sembrano ormai pressoché definiti con Dorval, Ricci, Favasuli e Sgarbi. A centrocampo l’impressione è che Benali e Maiello siano gli unici a mantenere equilibri. Se dovesse rimanere Maita, sarebbe sufficiente procurasi almeno altri due di esperienza così da non responsabilizzare Faggi e Oliveri. Bellomo, Sibilli e Manzari dovrebbero garantire la trequarti. Achik e Morachioli sembrano fuori dai giochi.
Mercoledì terminerà il ritiro di Roccaraso e la squadra si dirigerà a Fiuggi non solo per sorseggiare la nota acqua miracolosa ma per affrontare il Frosinone, squadra pari grado ma appena retrocessa dalla A e, dunque, favorita. Un bel risultato in Ciocaria potrebbe creare un minimo di entusiasmo in giro.
Massimo Longo
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