“Assistiamo ad un uso strumentale e partitico della Commissione di vigilanza Rai da parte della presidente Floridia, che poco si attiene al ruolo istituzionale che ricopre.
Già nel corso della campagna elettorale la Floridia si era addirittura spinta ad utilizzare il suo incarico per delegittimare la stessa Commissione che presiede, bollando la delibera sulla par condicio, votata dalla stessa Commissione, come uno strumento per ‘falsare la campagna elettorale’. In sostanza, abbiamo una presidente che non si fa problemi a dichiarare di presiedere un organismo che altererebbe la democrazia. Oggi assistiamo al commento di un report in maniera del tutto faziosa. Questo è l’ennesimo atto che mette in evidenza come la Floridia, dopo la batosta elettorale, usi la Commissione per cavalcare una polemica strumentale soltanto a beneficio del suo partito.
Una postura più consona al ruolo che ricopre e diversa rispetto a quella che invece sarebbe più appropriata al suo capogruppo di partito in Commissione (che forse non ritiene sufficientemente preparato), rappresenterebbe un contributo al Servizio pubblico e alle regole. Nel merito il report descrive una situazione invariata e sottolinea tale aspetto rispetto a quando il partito della Floridia era al governo con una sola area politica esclusa dal cda Rai, proprio quella dell’unica opposizione all’epoca esistente.
Anzi si legge nel report “l’indicatore di indipendenza politica dei media e’ sceso” rispetto al passato, cioè migliorato a quando c’era anche il M5S al governo. “Quello di indipendenza dei media di servizio pubblico mantiene il livello dell’anno precedente”. In quel periodo però Floridia gongolava e non distribuiva informazioni distorte, chissà perché. La cosa veramente grave però e’ che oggi Floridia dovrebbe difendere un esponente della Commissione di vigilanza, il collega Filini, richiamato nel report per la sua attività di parlamentare. E’ semplicemente vergognoso che collabori a comprimere l’attività parlamentare anziché favorirla”.
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