“Ignorare il povero è disprezzare Dio”

Interviste & Opinioni

Di

Dario Patruno

Questo grido lanciato da Papa Francesco il 2016, calza perfettamente alla situazione dei nuovi poveri come può essere chiamata la categoria dei docenti precari da Nord a Sud dal Trentino, dalla Lombardia alla Sicilia, passando per l’amata Puglia. Questi soggetti, nuova categoria di migranti, cercano semplicemente di lavorare con certezza ogni anno senza dover cessare a giugno, fare domanda della NASPI per Luglio e Agosto e poi riprendere a settembre/ottobre senza sapere né dove, né quando.

Continuano a sostenere prove concorsuali dell’ultimo ordinario, leggesi straordinario ter, con scritto e orali in cui le commissioni attribuiscono punteggi, facendo uso della discrezionalità tecnica in maniera spesso illegittima. Si configura così l’eccesso di potere per violazione del principio di imparzialità. Questo principio va ricercato all’interno del concetto di eguaglianza; secondo Umberto Allegretti, “l’eguaglianza non è che un aspetto della imparzialità”.

In pratica, se sei imparziale non commetti diseguaglianze, salvo poi a verificare se c’è stata intenzionalità, cioè dolo nel commettere queste diseguaglianze.

All’interno delle forze politiche e persino all’interno degli stessi partiti, appaiono posizioni difformi, ma la domanda fondamentale da porsi è la seguente: c’è la volontà di assumerli?  Scuolaoggi.com l’11 luglio ha lanciato una sorte di manifesto/appello che val la pena di rilanciare e rafforzare. Docenti precari: “manca la volontà di assumere gli oltre 200MILA precari, inutile il doppio canale di reclutamento”, invocano un tavolo che non c’è.

I docenti “precari storici”, definiti anche triennalisti, a monte della critica al “doppio canale di reclutamento” asseriscono che il Ministero non ha volontà alcuna di stabilizzare i precari triennalisti…

Perché?

Fanpage.it rilancia la problematica sul “mercato” dei corsi di abilitazione. “Un breve corso online del costo di 2000€ ha permesso ai paganti di scavalcare in graduatoria migliaia di insegnanti con anni di esperienza alle spalle.21 ore fa”

La rabbia di migliaia di insegnanti che perderanno il lavoro:

Fanpage https://www.fanpage.it › napoli › la-rabbia di-migliaia di insegnanti che perderano il lavoro:”Soppiantati da chi ha pagato il corso on line”

Queste anomalie, storture, ingiustizie, chiamatele come volete, devono finire, per il bene comune, di tutti e ciascuno, che è la finalità della politica.  Sbaglio?

Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?, tradotta letteralmente, «Fino a quando dunque, Catilina, abuserai della nostra pazienza?».

E prosegue: «Quamdiu etiam furor iste tuus nos eludet? Quem ad finem sese effrenata iactabit audacia?»: «Quanto a lungo ancora codesta tua follia si prenderà gioco di noi? Fino a che punto si spingerà [la tua] sfrenata audacia?».

Sicuramente il Ministro, docente universitario ordinario di diritto romano, ha compreso la gravità? Metta mano subito alla riforma del ruolo in tempi rapidi e le organizzazioni sindacali facciano sentire la loro voce pretendendo prima delle vacanze il tavolo delle trattative perché si addivenga in tempi brevi a soluzioni intelligenti e non dettate da miopia di chi non mette a fuoco i problemi.

Le Direzioni Generali dei Ministeri facciano tesoro di queste osservazioni per operare al meglio e non generare disperazione, sconforto, sentimenti che portano molti docenti preparati e motivati a mollare l’insegnamento, creando un danno ad alunni e genitori, alle famiglie che potrebbero trovarsi i peggiori.

Naturalmente questo appello risulta inascoltato visto che un emendamento approvato stravolge i punteggi minimi per superare la prova scritta. https://www.orizzontescuola.it/concorso-a-cattedra-in-autunno-passera-allorale-solo-un-numero-limitato-di-candidati-ecco-le-nuove-regole-emendamento-approvato/

Approvato un emendamento al Decreto scuola che modifica le regole per i prossimi concorsi a cattedra, a partire da quello che sarà bandito in autunno. Resta invariato il punteggio che determina il superamento, ma non è detto che basterà aver raggiunto i 70/100 per poter affrontare l’orale.

Le nuove regole, infatti, modificano l’articolo 59, comma 10, lettera a), del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106. Ribandendo che ad essere ammessi alla prova orale i candidati con numero minimo di punteggio minimo di 70 su 100.

Una condizione già presente nei precedenti bandi, ma alla quale si lega lo sbarramento di un numero di ammessi pari al triplo dei posti messi a bando nella regione per la singola classe di concorso o tipologia di posto.

Facciamo un esempio concreto, se i posti messi a bando sono 5, gli ammessi all’orale saranno massimo 15.

Ciò significherà che il punteggio di 70 su 100 potrebbe anche non bastare per passare all’orale, il punteggio minimo sarà determinato dai punteggi più alti raggiunti dai candidati al termine della prova scritta. Infatti, l’emendamento prevede che saranno ammessi all’orale i candidati che abbiano conseguito il medesimo punteggio dell’ultimo degli ammessi.

Un cambio di passo rispetto agli ultimi concorsi, che hanno visto un numero di “promossi” all’orale che ha raggiunto l’87%. Un emendamento approvato, dicevamo, che con molta probabilità punta anche a velocizzare e semplificare il lavoro delle commissioni all’orale.

Questo è un monstrum giuridico e stigmatizza., certificandola, l’incapacità delle commissioni di valutare e discernere secondo criteri meritocratici, i candidati.

Il bando andrà impugnato al TAR Lazio senza indugio entro i sessanta giorni dalla pubblicazione in GURI. Appello ai naviganti, sindacati in primis. Chiaro?

Questo governo che fa della tutela della famiglia, un leitmotive ponga in essere comportamenti adeguati perché sulla scuola si gioca dal 1 settembre non il futuro ma il presente di uno Stato, una Nazione, come ama ripetere il Presidente del Consiglio, se vuole essere seria e credibile.

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