Roma, all’ex Borghetto degli Artigiani spaccio, morti per overdose e roghi tossici

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E ora i cittadini temono anche per la loro salute: “Bruciano le baracche in amianto”. Inviata una pec al sindaco Gualtieri

Autore: Carlotta Di Santo

ROMA – “Partirà a breve una pec (posta elettronica certificata) diretta al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, alla Asl competente del municipio e alla polizia municipale, nella quale chiederemo che si adoperino per un sopralluogo per valutare con urgenza lo stato dell’ex Borghetto degli Artigiani e prendere le dovute precauzioni del caso. In caso di mancata risposta, saremo costretti ad informare l’autorità giudiziaria”. A farlo sapere alla Dire il gruppo spontaneo di cittadini ‘ex Borghetto degli Artigiani’ del municipio V di Roma in merito alla questione riguardante l’estesa area verde compresa tra l’ex Snia Viscosa e l’area del Mausoleo di Sant’Elena, in via dell’Acqua Bullicante, che ieri è stata interessata da un vasto incendio che ha coinvolto rifiuti e plastica. La zona almeno da un paio di anni, riferiscono i cittadini, è abbandonata al degrado ed è diventata zona di spaccio.

RESIDENTI ESASPERATI: “LA QUESTIONE VA AVANTI DA DUE ANNI”

“Come cittadini abbiamo già presentato un esposto lo scorso primo marzo- raccontano i cittadini alla Dire- ma in realtà la questione va avanti da due anni. Ad agosto 2022 fecero una bonifica nell’area, annunciando che avrebbero realizzato un parco, ma a settembre dello stesso anno si sono insediati i primi occupanti, che hanno trasformato il Borghetto in una vera e propria piazza di spaccio, aperta 24 ore su 24, con tanto di consumo di eroina. A marzo 2023 è stato informato della situazione il Gabinetto del sindaco, a maggio 2023 aveva risposto il Dipartimento ciclo dei rifiuti, prevenzione e risanamento dagli inquinamenti, dicendo che c’era la disponibilità a trasferire al municipio V i fondi per rimuovere i rifiuti. Non è mai accaduto, nonostante le ripetute sollecitazioni da parte dei residenti”.

“OLTRE 50 PERSONE NEL DEGRADO ASSOLUTO, A FEBBRAIO IL PRIMO INCENDIO”

Ad agosto 2023 c’è stata la “rimodulazione dei fondi per la sicurezza e tra i quasi 5 milioni che finanziavano 14 progetti- proseguono i cittadini- c’era anche la demolizione degli immobili in via Acqua Bullicante. A dicembre 2023 vengono quindi stanziati i fondi dal ministero dell’Interno, 500mila euro. Ma nel frattempo è accaduto di tutto, perché dentro l’ex Borghetto dormono più di 50 persone e la situazione è di degrado assoluto. A febbraio 2024 scoppia il primo incendio. Nel frattempo a marzo viene ritrovato il cadavere di un 42enne residente nell’area morto di overdose nel bagno di una pizzeria a Torpignattaraun altro uomo, morto sempre per overdose, è stato ritrovato invece all’interno dell’ex Borghetto”. In quel caso a presentare l’esposto ai carabinieri fu il presidente del V municipio, Mauro Caliste. A distanza di pochi giorni i militari della compagnia Roma Casilina entrarono nell’area abbandonata trovando accampati, in quelle che una volta erano le botteghe di fabbri, meccanici e falegnami, 4 persone fra i 30 e i 24 anni, tra cui tre uomini stranieri e una donna italiana, tutte senza dimora e già note alle forze dell’ordine.

IERI L’ULTIMO ROGO, “A FUOCO IL TETTO IN AMIANTO DI UNA BARACCA”

Contemporaneamente, anche i cittadini presentarono un esposto “molto dettagliato” alla Procura della Repubblica, corredato di “600 firme per denunciare le tonnellate di spazzatura e di amianto presenti- fanno sapere ancora alla Dire i cittadini- Ad aprile 2024, quindi, c’è stato un accoltellamento per una dose di droga non pagata; da maggio molti tossicodipendenti hanno iniziato a girare per il quartiere importunando le persone e aggredendo i negozianti, con risse all’ordine del giorno e consumo di eroina a qualsiasi ora”. Da ultimo, ieri, il vasto incendio divampato nell’area, nonostante, tengono a sottolineare i cittadini, “l’ennesima richiesta di intervento, per evitare un rogo peraltro prevedibile, considerate le alte temperature di questi giorni. È andato completamente a fuoco il tetto in amianto di una baracca e la nostra salute è a rischio. Chiediamo- concludono i cittadini- un intervento tempestivo da parte del comune”.

Intanto ieri, come risulta dai dati pubblicati sul sito dell’Arpa Lazio, la situazione del Pm10 (polveri sottili che possono contenere sostanze nocive per la salute) rilevata dalla centralina installata nella zona (tra via Lodovico Pavoni e via Giambattista Ramusio) era “largamente al di sotto del limite giornaliero”. Ma i cittadini restano preoccupati per il “rischio di esposizione alle fibre di amianto e diossine, soprattutto i condomini degli stabili adiacenti all’area”.

 

 fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

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