Plantari anatomici, gli amici dei piedi

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Gambe gonfie, dolore alla schiena e un diffuso senso di malessere che rende davvero complicato arrivare al momento in cui togliersi le scarpe. Un sollievo che, però, dura poco perché, prima di smaltire del tutto i dolori accumulati durante la giornata, di tempo ce ne vorrà decisamente di più.

Ne sa qualcosa chi, indossate le scarpe al mattino, le toglierà soltanto dopo parecchie ore e, per tutto il periodo, passerà la maggior parte del tempo in piedi, sottoponendo ad un livello non indifferente di stress non soltanto piedi e gambe ma l’intero apparato muscolo-scheletrico.

Non è, infatti, una leggenda metropolitana il dire che dai piedi dipenda il benessere dell’intera persona, tant’è che i numeri relativi alla vendita di plantari anatomici in gel sono in continua crescita.

Plantari anatomici o solette ortopediche? Non sono sinonimi

Da non confondere con le solette ortopediche – dispositivi medico-ortopedici a tutti gli effetti – i plantari anatomici sono destinati ad una platea ben più vasta di soggetti che chiedono un maggiore comfort durante il movimento e un miglior sostegno del piede grazie ad una funzione di ammortizzazione extra.

Si tratta di inserti per scarpe progettati per adattarsi alla forma naturale del piede e realizzati in gel, o altri materiali morbidi, che riducono l’impatto sui piedi, smorzandone l’affaticamento sia durante le fasi di appoggio e movimento, sia quando si rimane fermi. È una questione ben nota a tutti coloro che si allenano correndo o camminando, perché possono alleviare non poco il dolore ai talloni e alle articolazioni, riducendo l’impatto durante la camminata e la corsa.

Anche il rischio di formazione di calli e vesciche diminuisce, grazie alla distribuzione uniforme della pressione e, oltre a sostenere l’arco del piede – cosa particolarmente utile per chi soffra di piedi piatti o, al contrario, di archi alti – i plantari anatomici migliorano decisamente la postura, riducendo sensibilmente i dolori articolari e quelli alla schiena.

Plantari anatomici, tutti li vogliono

Da qui, la domanda crescente che, secondo il rapporto Grand View Research, raggiungerà il volume di poco meno di 6 miliardi di dollari entro il 2030, con un tasso di crescita annuale stimato tra il 6 e l’8%.

A far correre le vendite dei plantari anatomici è il numero in costante crescita di soggetti in sovrappeso e l’aumento dell’età media della popolazione che, quindi, più facilmente ricorre a questi inserti per meglio convivere con le proprie difficoltà quotidiane.

L’ultima frontiera della tecnologia: plantari anatomici in fibra di carbonio

Se gli Stati Uniti dominano storicamente il panorama, l’Europa sta rapidamente conquistando significative quote di mercato, grazie ad una sempre maggiore presenza di operatori – rivenditori qualificati, farmacie on-line, siti specializzati e così via  –, mentre Asia ed Africa dimostrano una vivacità in progress ma non ancora del tutto espressa.

Crescono le vendite e, parallelamente, crescono gli investimenti in ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, materiali e tecnologie innovative: si va dai gel siliconici  alle schiume e alle fibre di carbonio composite – particolarmente gettonate dagli atleti per migliorare l’efficienza della prestazione – fino all’uso di stampanti 3D per realizzare plantari personalizzati.

A dare un notevole impulso al mercato in questione è certamente il commercio online. Poiché, come detto, non si tratta di presidi esclusivamente medici come le solette ortopediche – progettate espressamente per risolvere una precisa patologia del paziente – è facilissimo acquistarli sul web: ad una domanda sempre più crescente, infatti, corrisponde un’offerta che si arricchisce di continuo di nuove soluzioni per vivere meglio la propria quotidianità. Il difficile, come sempre, è scegliere la migliore risposta alle proprie esigenze individuali

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