Gran Bretagna: schiacciante vittoria del partito laburista

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Keir Starmer ha promesso di portare un cambiamento in Gran Bretagna come prossimo primo ministro, dopo che il suo partito laburista ha ottenuto una vittoria schiacciante nelle elezioni parlamentari, ponendo fine a 14 anni di governo conservatore spesso tumultuoso. Il partito laburista di centro-sinistra era destinato a conquistare una schiacciante maggioranza nei 650 seggi del parlamento, mentre i conservatori di Rishi Sunak erano destinati a subire la peggiore performance nella lunga storia del partito, puniti dagli elettori per la crisi del costo della vita, il fallimento dei servizi pubblici e una serie di scandali.

“Il cambiamento inizia ora”, ha detto Starmer dopo l’esito della vittoria. “Abbiamo detto che avremmo posto fine al caos, e lo faremo, abbiamo detto che avremmo voltato pagina, e lo abbiamo fatto. Oggi, iniziamo il prossimo capitolo, iniziamo il lavoro del cambiamento, la missione di rinnovamento nazionale e iniziamo a ricostruire il nostro paese”.

Sunak, precedentemente, dopo la sconfitta ha chiamato Starmer per congratularsi con lui per la vittoria. “Oggi il potere cambierà mano in modo pacifico e ordinato, con buona volontà da tutte le parti. C’è molto da imparare e su cui riflettere e mi assumo la responsabilità della perdita nei confronti dei tanti bravi e laboriosi candidati conservatori… Mi dispiace”, ha concluso Sunak.

Dunque, nonostante la schiacciante vittoria, per Starmer e il suo partito si profilano una serie di sfide scoraggianti da affrontare per il Paese come: la pressione fiscale in Gran Bretagna è destinata a raggiungere il livello più alto dalla seconda guerra mondiale, il debito netto è quasi equivalente alla produzione economica annuale, gli standard di vita sono diminuiti e i servizi pubblici sono in difficoltà, in particolar modo l’amato Servizio Sanitario Nazionale, che è stato colpito da scioperi.

Ha già dovuto ridimensionare alcuni dei piani più ambiziosi del partito laburista, come le sue principali promesse di spesa verde, mentre ha promesso di non aumentare le tasse per i “lavoratori”. “Non vi prometto che sarà facile”, ha detto Starmer. “Cambiare un paese non è come premere un interruttore. È un duro lavoro. Con paziente, determinazione e tanto lavoro ci muoveremo immediatamente”.

La vittoria elettorale rappresenta un’incredibile inversione di tendenza per Starmer e per il partito laburista, che secondo critici e sostenitori stava attraversando una crisi esistenziale solo tre anni fa, quando sembrava aver perso la rotta dopo la sconfitta del 2019. Ma una serie di scandali conservatori, in particolare le rivelazioni sui partiti di Downing Street durante il lockdown dovuto al COVID, hanno indebolito l’allora primo ministro Boris Johnson.

Il disastroso mandato di sei settimane di Liz Truss come primo ministro, seguito alle dimissioni forzate di Johnson alla fine del 2022, ha consolidato il declino e Sunak non è riuscito a scalfire in alcun modo l’attuale vantaggio nei sondaggi del Labour. Sunak ha lasciato di stucco Westminster e molti membri del suo stesso partito quando ha indetto le elezioni prima del dovuto a maggio, quando i conservatori erano in svantaggio rispetto ai laburisti di circa 20 punti nei sondaggi d’opinione; la sua campagna si è poi rivelata un disastro.

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