Urso vola in cina

Made in Italy

Di

di Vincenzo Caccioppoli

Questa sera finito il Consiglio dei ministri, Adolfo Urso ministro del made in Italy, volerà a Pechino nella prima missione di un esponente di governo dall’uscita dall’accordo sulla via della Seta.

L’obiettivo della missione è quello di favorire un bilanciamento dei rapporti Italia e Cina ponendo le basi per un nuovo corso sulle sinergie industriali tra i due Paesi. La visita ufficiale, che avviene a poche ore dall’applicazione provvisoria dei dazi europei alle importazioni di auto elettriche cinesi, si concentrerà infatti su una serie di dossier riguardanti le partnership industriali negli ambiti della tecnologia green e della mobilità elettrica, degli accordi riguardanti la proprietà intellettuale e sulla cooperazione tra le PMI. Nella due giorni, Urso incontrerà il Ministro dell’Industria e delle Tecnologie per l’Informazione della Repubblica Popolare Cinese, Jin Zhuanglong e terrà numerose riunioni con importanti player industriali, tra i quali il presidente di CCIG (China City Industrial Group), Gu Yifeng; il presidente della società automobilistica Chery, Yin Tongyue; il presidente di Ming Yang, Zhang Chuanwei; il presidente di Weichai, Tan Xuguang e i vertici della società JAC.

Una serie di incontri che hanno il chiaro obiettivo di sondare le possibili sinergie con importanti gruppi industriali nel campo dei veicoli elettrici e della transizione green del nostro paese, a cui il ministro sta lavorando alacremente fin dai primi giorni del suo insediamento. Le basi per questo incontro erano state poste ad Aprile, il presidente della Camera di Commercio Cinese, Hu Kun andò a fare visita al ministro a Roma, a margine dei lavori del Forum bilaterale Italia-Cina svoltosi a Verona. Kun in quella occasione aveva parlata della importanza strategica di una sinergia commerciale tra i due paesi, che andrebbe ulteriormente rafforzata “Crediamo fermamente che il dialogo sia la chiave per creare un ambiente favorevole per le imprese in entrambi i Paesi e che il commercio bilaterale tra Italia e Cina abbia ampie prospettive di sviluppo, in grado beneficiare le nostre economie.

Il 2023 si è chiuso con un risultato positivo delle esportazioni italiane in Cina che registrano una crescita tendenziale del 16,8%, per 19,2 miliardi di euro. Ciò dimostra che il Made in Italy continua a essere molto apprezzato e la Camera di Commercio continuerà a impegnarsi per supportare le imprese italiane a entrare nel mercato cinese con successo”. Il Ministro Urso conosce molto bene la Cina dove è stato più volte dal 2001. Nel corso dell’attuale mandato ha avuto un bilaterale di successo con il Segretario del Partito Comunista Cinese in seno alla municipalità di Pechino e numero 4 del Politburo, Yin Li, e ha incontrato più volte l’ambasciatore cinese in Italia Jia Guide, con il quale ha condiviso il programma della missione. Negli ultimi mesi il ministro ha inoltre ricevuto a Roma decine di imprese cinesi, tra le quali Chery, Dongfeng Motor, CCIG. Nei suoi precedenti incarichi di governo Urso è stato più volte in missione in Cina con le imprese italiane e ha incontrato i rappresentanti del governo di Pechino nelle loro frequenti missioni in Italia e in tanti vertici internazionali, sin dalla ministeriale di Doha nel Qatar del 2001, quando la Cina fu accolta nel WTO.

L’occasione sarà anche utile per preparare il terreno alla visita ufficiale che dovrebbe dare il premier italiano a fine luglio nel grande paese asiatico. Questa missione di Urso segue di pochi giorni quella del ministro dell’economia tedesco Robert Habeck, per cercare di smorzare le polemiche tra la Cina e l’unione europea per i dazi imposti sulle auto elettriche. La missione si concluderà venerdì quando il ministro farà ritorno a Roma.

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