Editoria, azienda Dire: “Dai sindacati poligrafici accuse infamanti”

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“Accuse gravi e infamanti”: l’azienda che edita l’agenzia Dire stigmatizza quanto detto ieri dai sindacati poligrafici dopo l’incontro per la vertenza dei sette esuberi

ROMA – L’Azienda editrice dell’agenzia Dire respinge con fermezza le infamanti accuse rivolte dalle OOSS Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil di Roma e del Lazio nella nota diffusa ieri in ordine agli esuberi di 7 grafici.

Da anni è nota a tutti la difficile situazione in cui si trovano i dipendenti dell’agenzia Dire e l’ampio sforzo profuso dall’attuale Editore per sventare la chiusura.

È proprio grazie alla nuova gestione e agli investimenti effettuati che l’Azienda è riuscita in questi ultimi anni, grazie anche agli ammortizzatori sociali, a ridurre al minimo gli esuberi tra i giornalisti e i poligrafici. In tutto questo periodo l’Azienda ha partecipato ai tavoli sindacali con alto senso di responsabilità.

Senso di responsabilità che evidentemente è mancato alle OOSS che hanno formulato proposte economiche talmente ingenti che avrebbero compromesso il piano di risanamento dell’azienda e aumentato anche il numero degli esuberi.

Quanto all’incredibile e diffamante accusa, che ora investe non solo l’azienda che edita la Dire ma anche il Dipartimento dell’Editoria di Palazzo Chigi, di ricevere fondi pubblici per mantenere l’occupazione senza nessuna prestazione, si precisa che la Dire fornisce servizi giornalistici altamente monitorati da Palazzo Chigi che possono essere erogati esclusivamente a fronte di una prestazione.

Infatti, ogni giornata di sciopero indetta dalle OOSS non viene remunerata da Palazzo Chigi. Si invita anche il Capo Dipartimento Editoria a spiegare alle OOSS il reale funzionamento dell’erogazione dei fondi pubblici dell’editoria.

Infine, riguardo l’Azienda che edita la Dire, le accuse mosse sono talmente gravi e infamanti che verranno portate al giudizio delle autorità competenti.

fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

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