Regioni: approvato il disegno di legge sull’autonomia differenziata

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Il parlamento italiano ha approvato la riforma che garantisce alle regioni maggiori poteri dopo una burrascosa seduta. Una revisione che, secondo le disposizioni critiche, peggiorerà lo storico divario tra il già ricco Nord e il Sud Italia. Sostenuta dalla Lega nel governo di coalizione, la Camera ha approvato la riforma, dopo una sessione che si è conclusa con il canto dell’inno nazionale e lo sventolamento della bandiera italiana dei deputati dell’opposizione. 
Il leader della Lega e vice primo ministro Matteo Salvini ha chiosato “una vittoria per tutti gli italiani”, affermando che la riforma aiuterebbe l’Italia a diventare un Paese più moderno con meno risorse sprecate. I deputati della Lega hanno sventolato la bandiera giallorossa della storica Repubblica Veneta, con il suo leone alato, mentre la riforma veniva approvata con 172 voti favorevoli e 99 contrari.
Con sentimenti forti da entrambe le parti, Matteo Renzi si è unito agli appelli per raccogliere le 500.000 firme necessarie per un referendum sulla questione. “È una misura che non aiuta il Nord e danneggia il Sud. È una follia istituzionale”, ha chiuso il deputato Renzi.
La coalizione di destra della premier Giorgia Meloni ha promosso la riforma come parte di un più ampio riassetto dello Stato italiano, compresi i piani per un capo del governo eletto direttamente. “Si tratta di un passo avanti verso la costruzione di un’Italia più forte e più giusta, per superare le differenze che ci sono oggi tra le varie parti del Paese”, ha detto Meloni.
La nuova legge, dunque, consente alle regioni di rivendicare poteri più ampi sui servizi pubblici chiave come la sanità e l’istruzione, e di avere maggiore voce in capitolo su come vengono spese le tasse. La Lega spera che la legge possa rilanciare le sue fortune nelle sue tradizionali roccaforti del Nord. La Lombardia e il Veneto di destra, così come l’Emilia-Romagna di sinistra, sono tra le regioni settentrionali che dovrebbero cercare maggiore autonomia. La portata dei poteri loro delegati dipenderà dai negoziati con il governo centrale.
Elly Schlein, segreteria del Partito Democratico, ha attaccato le misure definendole controverse e destinate ad aumentare la disuguaglianza. “Questo voto sancisce l’esistenza di cittadini di prima e di seconda classe”, ha detto Schlein al parlamento.
Il divario nord-sud dell’Italia è esemplificato dal divario economico tra la regione meridionale della Calabria, dove il prodotto interno lordo pro capite è circa la metà della media dell’UE, e la provincia settentrionale di Bolzano, dove il PIL pro capite è pari a circa il 150% della media dell’UE.

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