Gipo Montesanto: ” la musica abbia un forte potere pedagogico e i modi di fare (e di vestire…) dei
nostri ragazzi rispecchiano, a volte, la musica che ascoltano”.
di Lana Lia
Vorrei presentarvi Gipo Montesanto, un artista di Christian Music che mi ha aiutata molto nel rielaborare alcune mie cover. È, in primo luogo, una persona gentile e,per me, un amico.
Ho già intervistato Gipo una volta. Vorrei presentarlo anche a voi, in un modo un po’ simile e in po’ diverso. Questa intervista è educativa e pungola il lettore su alcuni temi. Credo sia importante anche per chi si sente laico, ma cerca un valore morale nella musica che ascolta.
Gipo Montesanto è originario di Catania, ma vive in provincia di Pisa dove lavora come Zoologo presso il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa. È un Naturalista. Studia i Porcellini di Terra, animaletti che vivono sotto i sassi e si chiudono a pallina. È il marito di Silvia (insegnante di Disegno e Storia dell’Arte al Liceo Scientifico) e il papà di Cloe che, quest’anno, frequenta la quinta elementare.
Durante l’infanzia, il padre di Gipo (che fu anche un batterista e adesso è un diacono permanente) lo avvicinò alla tastiera musicale e alle note che formano gli accordi, creando in lui una gran curiosità.
A 16 anni iniziò a suonare la chitarra. L’ influenza musicale dei Beatles, dei Dire Straits e dei Pink Floyd (per quanto riguarda gli autori stranieri) e di Battisti, Baglioni, Branduardi e Battiato (tra gli autori italiani) fu importante per la sua musica.
Intorno ai 20 anni, nonostante il timore di far ascoltare la sua musica ad altri, suonò in vari gruppi come chitarrista e cantante, facendo spesso cover e pezzi loro. In quegli anni, inizia a capire che la musica “meritava di più” e che la spiritualità poteva essere la differenza. Dopo qualche anno, decise di occuparsi più seriamente della Christian Music. In oratorio, a Catania, formarono un nuovo gruppo e, da subito, inserirono in repertorio i propri brani.
Continuò a suonare i suoi autori preferiti , ma una Luce nel cuore gli fece intendere la musica come qualcosa che eleva lo spirito e che non poteva scadere in messaggi qualunquisti o, peggio ancora, deleteri. Perché per lui, come per me, la musica insegna e parla al cuore dell’uomo.
Gipo crede che “la musica abbia un forte potere pedagogico e i modi di fare (e di vestire…) dei nostri ragazzi rispecchiano, a volte, la musica che ascoltano”.
Prima domanda: Di cosa parlano i tuoi testi?
Innanzitutto, grazie per questa bella opportunità di parlare di Christian Music. I miei testi raccontano storie di ricerca del
trascendente, spesso sono preghiere urlate al Cielo, anche in momenti difficili. Altre volte raccontano la voglia di ricominciare dopo le inevitabili cadute e le sconfitte. Ho potuto scrivere anche canzoni per gli scout, cosa che continuo a fare anche adesso, insieme ad una Pattuglia di Musica scout che comprende capi di tutte le associazioni.
Il lockdown ha infierito positivamente nel tuo lavoro di artista?
Diciamo che l’anno di lockdown, durante la recente pandemia, ha contribuito parecchio ad una svolta che ha portato alla produzione più seria delle mie canzoni.
C’è una differenza tra musica sacra e Christian music e perché, quindi, la seconda può essere fruibile a tutti?
Per me tutta la musica è sacra, intesa come arte e che quindi ti eleva e ti avvicina a Dio. Nel caso della Christian Music possiamo dire che si tratta di canzoni che non vengono cantate e suonate necessariamente in un contesto liturgico, ma possono essere ascoltate ovunque.
Chiunque ascolta canzoni che raccontano di valori positivi e storie di spiritualità e di fede. Tutti hanno un dialogo interiorecon Dio anche se, a volte, non lo ammettono o non se ne accorgono nemmeno. Recentemente, molti artisti famosi hanno fatto parecchi passi verso la spiritualità e questo Credo sia un bisogno fondamentale dell’uomini.
Dove si può ascoltare la Christian Music?
In tutti i luoghi fisici e digitali dove la musica è distribuita al giorno d’oggi. Noi siamo nel mondo e la nostra musica è nel mondo.
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Perché un giovane dovrebbe ascoltare la Christian music? E un giovane adulto? Un anziano, invece?
Non credo che l’età faccia la differenza. Piuttosto, in ogni fase della vita e, forse, ogni giorno è il momento buono per ricominciare (come dice un’altra mia canzone dal titolo “Ricominciare”). Tutti ne abbiamo bisogno
e, magari, una canzone di Christian Music potrebbe essere un’occasione per riflettere su alcune cose importanti o semplicemente per godere di un momento di spensieratezza positivo, senza che la musica debba per forza contenere incitamenti all’odio o alla violenza come, purtroppo, oggi spesso accade nel mainstream.
In molti posti, dalle mie parti, ci sono tante persone cristiane, ma
non sono a conoscenza della christian music. Come si può diffondere anche nei contesto oratoriani, catechismo, ecc. il concetto di Christian Music?
C’è ancora tanto da fare per portare la Christian Music nei luoghi dove si fa musica. La Christian Music non è
musica di Chiesa, ma frutto di un lavoro professionale di tanti artisti e tecnici che spendono il proprio lavoro per ottenere produzioni di qualità al pari delle più famose canzoni che, invece, sono spammate ovunque anche quando passano messaggi diseducativi, specialmente per le giovani generazioni.
Cosa si può fare?
Invitare gli artisti di Christian Music a suonare dal vivo ad esempio, durante le feste, gli appuntamenti
che già esistono, ecc… e poi molto semplicemente il passaparola. Ti è piaciuta una canzone di Christian Music? Raccontalo ad altri, falla ascoltare. Scoprirai che alcuni artisti di Christian Music sono forse più
bravi di quelli che si ascoltano nei famosi festival.
Se volete ascoltare le mie canzoni, si trovano tutte nelle piattaforme online, come Spotify, Apple Music, Amazon, Youtube, ecc. Ho raccolto tutti questi link su questa pagina così sarà facile trovarli:
www.linktr.ee/gipomusica
Mille grazie.
Lana Lia
ph https://www.korazym.org/102932/
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