Giuseppe Storti: “Leggere è l’antidoto all’ignoranza imperante nella nostra società”

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Scopri Con orgoglio da Scampia.

Di Lana Lia

Scopriamo di più su “Con orgoglio da Scampia” di Giuseppe Storti, presentato ieri ad una fiera online. Ecco il tutto. Buona lettura!

Intervistatrice:

Benvenuti a questa nuova versione dell’ Home Book Fest dove ci sono interviste brevi. Vi presento, per la prima volta all’ Home Book Fest, ma non nel mio canale, il libro di Giuseppe Storti. Adesso lasciamo direttamente la parola a lui. 

Intervistato:

Grazie per l’opportunità. Sono davvero felice di essere in collegamento diretto con voi. “Con orgoglio da Scampia – storie di periferie esistenziale di riscatto sociale”, edito dalla storica casa editrice Giannini di Napoli è il mio secondo libro.

Fa parte della collana “Sorsi” della casa editrice Giannini: si tratta di piccoli formati ad un basso prezzo, così da favorire la lettura da parte di tutti.

È un libro che tratta la resilienza emotiva, così ho definito la storia del riscatto sociale del protagonista del romanzo. Lui è un ragazzo di Scampia.

Il libro racconta una storia di amicizia, amore, solidarietà e, soprattutto, di riscatto sociale dei protagonisti: Marco e Mara, due giovani che, dopo aver ottenuto il proprio riscatto, fondano un’associazione di volontariato per far riscattare anche altri ragazzi che non hanno avuto le stesse opportunità di Marco.

Marco è stato salvato, in un certo senso, dalla famiglia che lo ha sostenuto, dalla cultura e dalla scuola.

Marco e Mara si donano agli altri fondando questa associazione che diventa, addirittura, un modello educativo per per il Rione dove abitano, ma anche un modello per l’intera città di Napoli.

Il libro tratta i temi delle periferie esistenziali e delle periferie delle nostre città.

La periferia esistenziale è un non luogo, dove viene negato il benessere e, soprattutto, non esistono le pari opportunità sociali.

Sarebbe quel famoso ascensore sociale che, in queste periferie, è di fatto bloccato. Le periferie esistenziali non esistono solo a Napoli, ma sono presenti in tutte le grandi città. Oramai si è creata questa sorta di urbanistica dell’emarginazione, come le definisco io: una separazione tra le periferie e il centro cittadino delle nostre città. Infatti, i centri storici delle maggiori città italiane si vanno sempre più richiudendo anche come blocco del traffico. I centri storici sono le zone a traffico limitato. Questo comporta una emarginazione delle periferie, nelle quali si vanno in genere ad insediare anche delle organizzazioni malavitose.

Il libro vuole mettere in rilievo soprattutto il ruolo delle associazioni di volontariato che, spesso, si sostituiscono alle istituzioni nell’aiuto che danno agli indigenti, ai meno abbienti, agli emarginati e salvano anche i ragazzi dalla strada.

Questo è un libro di valori che cerca di contrapporsi a quelli che sono i ‘malori’ quotidiani

di questo nostro tempo. Io definisco il nostro periodo storico un tempo di tumulti sia interiori che esteriori. Tutti noi che siamo anche operatori dell’informazione, io, infatti, sono anche giornalista – oltre che scrittore – dobbiamo riabituarci a parlare del bene. Spesso il bene non fa notizia, è molto semplice prendere i like sui Social confezionando degli articoli che descrivo solo fatti negativi. Il male esiste ma esiste, Viva Dio, anche il bene.

Quindi, in questo romanzo dove esistono il male e il bene, alla fine è il secondo a prevalere.

Io definisco questo libro un sorso di speranza in un arcobaleno di emozioni, una bella storia d’amore, una storia vincente scritta in maniera scorrevole. Ne sono fiero perché è una storia a sfondo sociale e noi dobbiamo a parlare del sociale. In Italia, il sociale è , spesso, trascurato per limiti di bilancio. Non dobbiamo, però, dimenticare che esiste un principio di parità che viene portato avanti dalla nostra carta costituzionale. È un principio di eguaglianza sociale (pari dignità sociale) a cui corrisponde un dovere da parte delle istituzioni: riequilibrare le condizioni sociali iniziali che non sono uguali per tutti. Quindi, quando non esiste la pari dignità sociale, essa deve essere riequilibrata dall’intervento dello Stato, il quale, come dice la Costituzione Repubblicana all’articolo 3, ha il dovere di intervenire.

Consiglio a tutti di acquistare questo questo libro ma,soprattutto, di leggere in generale perché la lettura e la cultura sono gli unici antidoti all’ignoranza che, purtroppo, è imperante nella nostra società.

La cultura salva gli individui dai cosiddetti poteri forti che cercano di imporre il proprio pensiero. La cultura ci libera dalla prigionia dell’ignoranza e ci dà la possibilità di interloquire e di essere parte attiva nella nostra società. Così da essere cittadini attivi e e protagonisti della nostra vita, cittadini che vogliono dare un contributo al vivere sociale e alle istituzioni.

Vi ringrazio e saluto tutti i lettori.

Lana Lia

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