UDC: Errori di calcolo

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Quando il sogno europeo di Matilde Tasselli diventa un incubo. Dalla fiducia incrollabile del 22 maggio alla realtà amara del 10 giugno: il crollo di un’illusione

 

In quel 22 maggio 2024, a leggere le cronache, tutto sembrava perfetto. A Cortona, il segretario del partito Lorenzo Cesa presentava la brillante Matilde Tasselli, candidata al Parlamento Europeo, all’interno della lista della Lega, con un programma ambizioso e visioni innovative. La fiducia era palpabile: “Oggi in Italia e in Europa abbiamo bisogno di una politica di centro,” proclamava Tasselli con ardore. Ma come spesso accade, i sogni politici possono infrangersi contro la dura realtà dei voti.

La speranza: Matilde Tasselli, la promessa che doveva essere mantenuta

Durante l’incontro a Cortona, Tasselli esponeva con passione la sua visione per un’Europa più collaborativa, meno coercitiva, e attenta alla sostenibilità e ai diritti degli animali. Le sue parole, colme di speranza e promesse, riecheggiavano tra i presenti. La candidata parlava di un’Europa amica, contraria agli allevamenti intensivi, difensore della biodiversità e della dignità degli animali. “Noi siamo per un’Europa amica,” dichiarava con sicurezza, come se il suo posto a Bruxelles fosse già garantito.

La realtà: il crollo di Matilde Tasselli il 10 giugno

Ma ahimè, la politica è un gioco crudele. Il 10 giugno, i risultati delle elezioni europee hanno rivelato una verità scomoda: Matilde Tasselli, la grande speranza dell’UDC, ha ottenuto un misero bottino di 1304 voti nella circoscrizione “Italia Meridionale” dove figurava. Certo, meglio del suo collega di lista, il “super” Splendido, che con i suoi 211 voti ha fatto registrare un record negativo persino per i più pessimisti. Ma non abbastanza per fare la differenza.

Un errore di calcolo

Forse il problema è stato nell’eccesso di fiducia riposta in una candidatura che, col senno di poi, non aveva basi solide. O forse l’elettorato non ha gradito le promesse fatte a Cortona. Difficile dirlo con certezza. Ciò che è certo è che l’UDC ha puntato tutto su un cavallo zoppo, e ora deve fare i conti con i risultati.

I sogni infranti di un’Europa migliore

Le belle parole e le promesse ambiziose di Tasselli non sono bastate a convincere gli elettori. Oppure è stato sbagliato appoggiarsi alla Lega? In ogni caso, le sue idee sull’Europa amica e sostenibile, seppur nobili, si sono scontrate con la dura realtà del consenso popolare. Un errore di calcolo che costa caro all’UDC, un partito che sperava di risorgere dalle sue ceneri ma che ora si trova a dover ripensare completamente la sua strategia.

E ora?

Il futuro dell’UDC è incerto. Lorenzo Cesa e i suoi dovranno riflettere su questa débâcle e cercare di capire dove hanno sbagliato. Matilde Tasselli, dal canto suo, potrebbe doversi accontentare di un ruolo secondario, lontano dai riflettori di Bruxelles. Un’amara lezione di politica che ricorda a tutti noi quanto sia labile la linea tra il sogno e la realtà.

In conclusione, la parabola di Matilde Tasselli e dell’UDC è un monito per tutti i politici: mai dare per scontato il consenso degli elettori. La politica è fatta di calcoli precisi e di contatti concreti con la realtà. E quando questi mancano, il tonfo può essere devastante.

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