L’enigma russo

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di Raffaele Gaggioli

All’inizio della Seconda Guerra Mondiale, Winston Churchill definì la Russia “un rebus avvolto in un mistero che sta dentro a un enigma”. Le dichiarazioni dei leader sovietici non erano attendibili, ma un osservatore attento poteva farsi un’idea osservando il modo in cui i leader comunisti si stavano comportando.

Questo problema c’è ancora oggi. Non è possibile fidarsi delle dichiarazioni di Putin, ma si può tentare di prevedere le sue future mosse e strategie in base alle azioni del suo governo.

Per certi versi, il Forum economico di San Pietroburgo di quest’anno rappresenta perfettamente lo stato corrente del governo russo e le strategie adottate da Putin per vincere in Ucraina. Prima del 2022, il Forum era un evento internazionale in cui rappresentanti del governo americano e di quelli europei potevano incontrare le loro controparti russe per discutere su possibili accordi economici.

Dopo che la Russia ha dichiarato guerra a Kiev, il Forum ha però cessato di avere questa funzione. Ora questa conferenza ha uno scopo puramente propagandistico, volto ad esaltare la forza del regime putiniano e i risultati ottenuti nella guerra in Ucraina.

La maggior parte degli invitati di quest’anno sono infatti membri del governo russo o i loro famigliari. Ovviamente, le due ospiti più attese sono Maria Vorontsova e Ludmilla Škrebneva, le due figlie di Putin e della sua prima moglie.

Le due donne si sono recate al Forum non solo per elogiare l’operato del padre, ma anche in rappresentanza dei nuovi giovani politici che Putin ha recentemente introdotto nel suo governo. A seguito della rielezione di Putin dello scorso marzo, molti generali e alleati politici di vecchia data del Presidente russo sono stati arrestati con l’accusa di corruzione o sono stati comunque costretti a dimettersi.

La mossa non è dovuta solo alla paranoia di Putin contro un possibile colpo di stato, ma anche al bisogno del Cremlino di trovare nuove soluzioni per il confitto in Ucraina.

Le forze armate russe non sono ancora riuscite a sfondare le difese di Kiev nel sud-est dell’Ucraina e la loro situazione è stata ulteriormente complicata dall’arrivo di nuovi rifornimenti militari occidentali alle truppe ucraine. Peggio ancora, Kiev ha anche ricevuto il permesso di usare queste nuove armi contro obbiettivi militari presenti in territorio russo.

Il governo russo deve quindi trovare in fretta nuove strategie militari da usare in Ucraina e allo stesso tempo preparare la sua economia per quello che promette di essere un lungo conflitto.

Non a caso, il nuovo ministro della difesa russo è l’economista Andrej Rėmovič Belousov. Il suo compito principale è la creazione di un’economia di guerra in cui ogni settore finanziario russo viene usato per sostenere lo sforzo bellico contro Kiev.

Anche le dichiarazioni dei media di stato russi ci possono fornire qualche indicazione su cosa Putin stia progettando per il futuro del suo paese.  Nelle ultime settimane, questi media hanno iniziato a discutere apertamente riguardo il possibile utilizzo di armi nucleari non solo contro l’Ucraina, ma anche contro la Polonia e altre nazioni “colpevoli” di assistere militarmente Kiev.

Anche se Putin si è ufficialmente dichiarato contrario a questa proposta, è improbabile che i media di stato abbiano iniziato questa discussione senza la sua approvazione. Ogni loro dichiarazione viene infatti dettata, senza alcuna eccezione, dal Cremlino.

È più che probabile che il governo russo voglia sfruttare la minaccia di una guerra nucleare sia per intimorire Kiev e i suoi alleati, sia per incoraggiare un maggiore supporto per il conflitto da parte del popolo russo, incluso l’avere più figli per rimediare alla crisi demografica che attanaglia da decenni il Paese.

Le dichiarazioni di Putin nei confronti di vari politici stranieri sono anche un buon indicatore dell’attuale stato delle relazioni internazionali russe. Oltre ad aver più volte lodato il supporto del Presidente Cinese Xi Jinping per lo sforzo bellico russo, Putin ha più volte espresso sostegno anche per Donald Trump, Viktor Orban e altre figure politiche contrarie al sostegno occidentale al governo ucraino.

Più di un osservatore internazionale reputa che il Cremlino stia cercando di assicurare il successo di queste figure politiche sia attraverso finanziamenti illeciti, sia attraverso campagne di disinformazione online contro i loro avversari. Alcuni hanno ipotizzato anche il coinvolgimento russo in una serie di incendi dolosi a Londra, Berlino e altre città i cui governi inviano rifornimenti militari a Kiev.

A questo punto, si può comunque solo speculare sulle future azioni del leader russo. Tuttavia, tutti questi elementi sembrano indicare che Putin non abbia intenzione di rinunciare alle sue ambizioni espansionistiche.

Raffaele Gaggioli

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