Sierra Leone

La mia Africa

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Affacciata sull’Oceano Atlantico, la Sierra Leone ricorda la liberazione degli schiavi col nome stesso della sua capitale Freetown, ossia città libera.

E’ diventata colonia dell’Inghilterra alla fine del XVIII sec. quando un suo re l’ha venduta agli inglesi con l’ingenuo intento di dare una sponda agli schiavi africani liberati. In realtà il territorio è stato subito commissariato per gli aspetti più importanti, lasciando il resto ai nativi. Ben presto la Corona inglese ha acquisito tutti i diritti e prima della fine dell’ ‘800 la Sierra Leone è divenuta un protettorato, e anche se c’è stata una ribellione contro i colonizzatori e i nativi che l’appoggiavano, di fatto la situazione è rimasta tale e quale.

I primi del ‘900 certe isole divennero francesi. Ma le zone più interessanti erano quelle interne, ricche di metalli preziosi e soprattutto diamanti (malgrado la concorrenza di Botswana e Sudafrica).

Dopo varie vicissitudini, fu accolta nel Commonwealth nel ’61 su parere anche dell’ONU. Ma i disordini e le rivalità fra tribù non erano finiti, e la Repubblica fu proclamata solo nel ’71 insieme alla capitale Freetown, che era stata fondata nel 1792 con una cerimonia sotto un albero di cotone divenuto poi simbolo nazionale. Nel corso degli anni ’70 ci fu un avvicinamento alla Cina per gli aiuti e alla Libia per il petrolio, ma poi nuovamente problemi politici fino al fallito golpe dell’ ’87; i ribelli agirono fino alla metà degli anni ’90, quando l’esercito riuscì a sconfiggerli con l’aiuto sia dei mercenari sia degli eserciti di altri stati africani.

Paradossalmente, si tratta di uno dei paesi africani più ricchi di risorse, con un territorio ampio ricco di acque e di materie prime, e nella savana è presente anche la palma da olio: però è anche uno dei paesi più poveri del continente.

Nonostante il loro numero sia diminuito per le guerre (sono stati anche trasferiti altrove), esistono ancora parecchi animali come ippopotami, coccodrilli, elefanti, bufali, leoni e anche scimpanzé, anche se i primati sono stati i più penalizzati.

Il consiglio è visitare il paese col clima asciutto invernale quindi da gennaio a giugno; la lingua ufficiale è ovviamente l’inglese. Da non perdere il Santuario degli Scimpanzé e l’Albero  di Cotone a Freetown, e certamente un giro nella savana.

SandraFallaci©

ph www.safariadv.it

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