Urso in Libia al lavoro sul piano Mattei

Mondo

Di

di Vincenzo Caccioppoli

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, nell’ambito della sua missione ufficiale in corso a Tripoli, in Libia, ha firmato oggi una dichiarazione congiunta con il Ministro dell’Industria e dei Minerali del Governo di Unità Nazionale dello Stato della Libia Ahmed Ali Abouhisa, finalizzata alla promozione di iniziative di collaborazione economica e industriale nei settori energetico, delle materie prime critiche e della tecnologia green.

L’intesa Italia-Libia è volta a facilitare investimenti diretti e iniziative congiunte tra le imprese dei due Paesi, esplorando forme di cooperazione nell’ambito della duplice transizione ambientale e digitale, attraverso lo scambio di informazioni conoscenze nel campo della ricerca, dell’innovazione applicata all’industria manifatturiera e la formazione di nuove competenze. “Italia e Libia hanno numerosi punti di complementarità sul piano economico e industriale. Per questo, una cooperazione sempre più stretta tra i Paesi rappresenta un valore aggiunto sia per l’Unione Europea sia per il continente africano, così come prevede il Piano Mattei” ha affermato Urso. “I nostri Paesi hanno una storica cooperazione nel settore energetico che intendiamo rafforzare, soprattutto nell’energia rinnovabile e al suo trasporto attraverso i cavi di interconnessione tra i Paesi.

L’attenzione alle fonti rinnovabili emerge anche alla luce del fatto che l’Italia diventerà presto il primo produttore europeo di pannelli fotovoltaici di nuova generazione con lo stabilimento di 3Sun di Catania”. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) Adolfo Urso si trova in Libia per dare seguito ai progetti previsti nel Piano Mattei per l’Africa. il ministro svolge una missione di due giorni nella capitale libica per una visita ufficiale in cui incontrerà, oltre al ministro dell’Industria e dei Minerali anche il ministro dell’Economia e del Commercio, Mohamed Huej, e il ministro per le Comunicazioni e gli Affari Politici, Walid Al Lafi. Si tratta appunto di un’altro passo verso quel percorso inaugurato dalla premier Giorgia Meloni nelle sue missioni in Africa. Dopo essere stato in Libia, Urso si recherà in Tunisia, completando quel percorso di missioni nei tre principali paesi del nord Africa, iniziati ad Aprile con il viaggio in Egitto.

Prima di partire per la Libia, il ministro ha spiegato come “ la missione di due giorni nella capitale libica per una visita ufficiale in cui incontrerà il ministro dell’Economia e del Commercio, Mohamed Huej, il ministro dell’Industria e dei Minerali, Ahmed Abuhissa e il ministro per le Comunicazioni e gli Affari Politici, Walid Al Lafi. “ La Fiera internazionale di Tripoli è la più importante e longeva manifestazione fieristica in Libia. Quest’anno si tiene infatti la 50esima edizione non consecutiva dal 1927, alla quale l’Italia è stata invitata come Paese ospite d’onore. La visita di Urso, inoltre, arriva in un momento cruciale per la Libia, alle prese con una crisi politica ed economica, acuita dalle recenti dimissioni dell’inviato delle Nazioni Unite, Abdoulaye Bathily, e dalla feroce contesa dei governi rivali dell’est e dell’ovest per l’accaparramento delle risorse petrolifere e del gas del Paese membro dell’Opec.

Al momento, l’Italia è il primo cliente della Libia con un valore di 7,365 miliardi di euro, davanti a Germania, Spagna, Francia, Cina: per il 96,4 per cento si tratta di idrocarburi. “Qui in Libia, accanto allo sviluppo del petrolio e del gas e delle fonti energetiche fossili che sono in questa fase storica assolutamente necessarie per l’Italia e per l’Europa, si può da subito sviluppare quella che è l’energia vera del futuro, cioè l’estrazione mineraria, la lavorazione di minerali che sono fondamentali per le tecnologie green e digitali, su cui insieme costruiremo lo sviluppo dei nostri Paesi”, ha aggiunto il ministro, dopo la firma. D’altra parte da tempo il ministro sta lavorando alacremente su questo importantissimo tema dell’approvvigionamento delle cosiddette materie critiche, su cui il vecchio continente sconta un grave ritardo rispetto a Cina e Usa.

L’Italia in questo senso, grazie al lavoro del ministero, sembra per una volta vuole essere capofila in Europa nella ricerca di quelle materie prime indispensabili per la transizione green.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube