Oscilla proprio fra esplorazione dell’inconscio ed elementi naturali un filone di Arte contemporanea che approfondisce i legàmi dell’umano con le realtà circostanti più vicine e genuine, a contatto con gli aspetti anche quotidiani, solo apparentemente banali ma in realtà ben presenti e significativi.
E’ per questo che vengono usate anche performances, che coinvolgono il corpo degli artisti a evidenziare che la specie umana perde di significato quando si distacca dalle sue radici naturali, da cui proviene e a cui dovrà ritornare.
L’Arte performativa nasce in Occidente negli anni ’60, è stata praticata da numerosi artisti e un esempio tipico ne è stata la famosa Yoko Ono. Travalicando completamente i canoni estetici della tradizione, questo modo di esprimersi ha spalancato le porte a infinite possibilità; ecco allora che inconscio e Natura si ritrovano in un continuum, perché appartengono alla sfera personale di ognuno di noi, alla nostra stessa vita.
Già in passato l’Arte si è occupata di questi aspetti, ma non servendosi di performances come invece abbiamo visto frequentemente dagli anni ’90 in poi anche in Italia.
La letteratura si è avvicinata più volte a questi temi, riferendosi al cammino dell’umanità; del resto anche il viaggio di Dante nella Divina Commedia esprime la volontà di calarsi nei meandri misteriosi e talvolta sconosciuti dell’immaginario personale e collettivo (…”la selva oscura”), in quel momento legato a un percorso religioso dove misticismo e quotidiano fanno parte di un tutto che invita l’Uomo a riflettere su sé stesso, sulla sua vita e sugli altri: elementi presenti in ogni caso, sempre e ovunque in ogni periodo storico perché fanno parte dell’essenza dell’esistere.
Per questo quando visitiamo le esposizioni di artisti contemporanei performativi e non solo, come Stefania Puntaroli ad esempio, che pongono l’accento su questi elementi costitutivi della loro ricerca, dovremmo apprezzare il loro lavoro che ci ricorda chi siamo e cosa stiamo facendo; ci stanno indicando una via importante, una strada che ci può aiutare a vivere meglio malgrado i contraccolpi dell’incombente monopolio planetario.
In barba alla solita oligarchìa parassita che ci manipola allontanandoci di fatto dall’equilibrio interiore, dalla felicità e dal vero senso dell’esistenza.
SandraFallaci©
ph https://news.artnet.com/
…e il subconscio? Comunque amo questo tipo di arte. Grazie.
Infatti.È la nostra complessità che rende interessante l’esplorazione, ecco l’importanza dell’arte.
Tutti gli articoli di Sandra Fallaci hanno la capacità di proiettare il pensiero e il ragionamento nei più svariati argomenti.
È come aprire uno spiraglio in una direzione assolutamente nuova