I “pastori” della politica dovrebbero cooperare per servire non vincere.

Interviste & Opinioni

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Il grosso dei problemi attuali delle “aspiranti democrazie“, credo abbia origine da due cause, che a loro volta generano un diluvio di concause:
1)   Nelle “democrazie” occidentali che passano per “progredite“, i mezzi culturali, giuridici, tecnologici e finanziari crescono a livello patologico, anzi tumorale, e perciò necessitano di un numero crescente di “Piloti e meccanici di Formula1″, che maneggiando risorse pubbliche non producano per la collettività danni irreparabili. Ma ormai gli autisti pubblici tecnicamente e moralmente affidabili sono una rarità.
2)    E quindi, per carenza di uomini giusti, anche i migliori mezzi del mondo finiscono in mano ad “autisti patentati a casaccio”, pericolosi anche alla guida di un triciclo. Perfetti per riempire i poteri di corrotti e farabutti, le famiglie di vittime, gli ospedali di feriti, le galere di criminali, l’economia di falliti e disoccupati, i cimiteri di morti, e il pianeta di devastazioni ambientali.
E ormai questo rompicapo è senza soluzione, perché da l’asilo nido, gli individui vengono istruiti per competere, minimizzando, schivando o addebitando ad altri i danni dei problemi esistenti.
Non ci sono scuole per “Machiavelli responsabili”, che alla faccia di tutte le ideologie assassine siano capaci di cooperare al BENE COMUNE, alla migliore soluzione possibile per tutti.
Chi è al potere“corre per vincere, non per aiutare gli sfortunati a salvarsi”.  Spinge fuori strada gli altri per arrivare primo al traguardo; non per aiutare chi vive in un mare tempestoso a sbarcare viva su un porto sicuro.
Il potente, che è tale per servire la collettività, dovrebbe mettere i piedi sulla terra ferma per ultimo. Chiudendo la fila, dopo aver messo in sicurezza il popolo che rappresenta.
Come il PASTORE che entra in casa solo dopo aver controllato che tutte le pecore siano rientrate sane e salve all’ovile, aiutate dai cani da pastore.
Ma le scuole per burocati e governanti,  “pastori pubblici campioni di cooperazione”,  dopo tre millenni di filosofie competitive,  cleptomani e guerrafondaie, letali per i popoli, ma miracolose per il mondo burocratico, politico, industriale, finanziario e bellico, (salvo rare ed illustrissime eccezioni) sono ancora tutte da inventare.
Franco Luceri
ph A.P

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