Dal cuore dell’Africa

La mia Africa

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La sorgente dello Zambesi si trova nella parte nordoccidentale dello Zambia, e da qui attraversando ben sei paesi e percorrendo circa 2.500 Km il fiume si getta poi nell’Oceano Indiano.

Incontra subito una pianura piatta che lo rallenta molto, e nella stagione secca sparisce completamente per  effetto dell’evaporazione totale; per questo motivo gli animali si spostano  in altri territori per poter sopravvivere alla mancanza d’acqua, in attesa della stagione delle piogge.

In autunno la pioggia torna a ristorare la terra riarsa e ricomincia il lavoro dell’agricoltura, la natura respira e ritornano i quasi mille tipi di uccelli e gli gnu che finalmente possono terminare la loro migrazione. Gli agricoltori sanno bene comunque che adesso la terra darà il meglio di sé, essendo stata fecondata dal fiume.

Ma i problemi non sono finiti: l’acqua del fiume invade tutto quanto e occorre muoversi con piccole canoe per spostarsi da un luogo all’altro scansando i numerosi coccodrilli…Nei momenti più difficili bisognerà abbandonare alcune attività umane, come per esempio la scuola.

Tutto questo ricorda un altro grande fiume africano, il Nilo, che ha sempre fornito un  tipo di fango lasciato dalle piene del fiume: il limo, che ha fertilizzato il terreno per millenni e a cui si deve lo sviluppo dell’agricoltura in Egitto.

Il fiume poi prosegue il suo corso fino all’Oceano formando le Cascate Vittoria; sì, quelle di Livingstone, il medico scozzese  che le scoprì alla metà del XIX sec. Quando da turisti si visitano queste cascate, che i nativi chiamano “fiume che tuona”, non si pensa al lungo percorso dello Zambesi; ma è comprensibile, presi come siamo da uno spettacolo impareggiabile con spruzzi che arrivano fino a mezzo kilometro in altezza.

La cascata segna proprio il confine fra Zambia e Zimbabwe, e

c’è un camminamento lungo tutto il bordo delle cascate che è interessante percorrere nei periodi di maggior portata d’acqua: basta fornirsi di appropriate ciabatte in plastica, e soprattutto fare molta molta attenzione a non scivolare…

Però vale la pena di bagnarsi un po’ per godere la vicinanza di una simile meraviglia, che si può anche sorvolare con l’elicottero ma risulta assai più costosa e meno emozionante.

SandraFallaci©

2 Replies to “Dal cuore dell’Africa”

  1. Bruno ha detto:

    La visita del tratto etiopico del Nilo è da vedere assolutamente!!!

  2. Stefano Vicentini ha detto:

    Leggendo questo bellissimo articolo l’ immaginazione vola in questi luoghi spettacolari dove la natura si mostra con tutta la sua potenza.È un invito ad esplorare terre lontane e a viaggiare con la fantasia

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