Alla GeNa di Sassari i dipendenti senza stipendio

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L’Opera Gesù Nazareno a Sassari è una struttura di eccellenza per il recupero e sostegno delle persone con disabilità psicofisiche. A causa delle difficoltà finanziarie l’Opera ha chiesto il concordato preventivo e non sta pagando i dipendenti.

La struttura privata Opera Gesù Nazareno (generalmente nota come Ge.Na.), riconosciuta e finanziata dalla Regione Sardegna, ha sede a Sassari nel verde del quartiere residenziale della Valle Gardona, vicino all’ippodromo.

E’ un Centro polifunzionale con molteplici e diversificate attività che garantiscono un approccio complessivo alle problematiche psicologiche, riabilitative, educative e di inserimento lavorativo delle fasce più svantaggiate.

La Ge.Na. é un centro di riabilitazione sanitaria e socio-sanitaria di eccellenza, molte famiglie da tutta la Sardegna aspettano con ansia di poter scalare la lista d’attesa per l’inserimento dei propri ragazzi affetti da autismo, che solo qui possono ricevere un programma specializzato e serio di studio, sostegno e tirocinio, idoneo a dare loro una concreta possibilità di cura e inserimento lavorativo nella società.

Purtroppo i conti alla Ge.Na. non tornano, i bilanci hanno messo in evidenza criticità gravi, tanto che la nuova gestione ha dovuto richiedere al Tribunale di Sassari l’ammissione al concordato preventivo.

In attesa della decisione del Tribunale sul concordato preventivo (chiesto più di un mese fa) e sul collegato sblocco del Durc, i circa 100 ospiti e le loro famiglie e i 100 dipendenti hanno paura.

Il Durc, in particolare (Documento unico di regolarità contributiva) è indispensabile per consentire alla Ge.Na. di riscuotere circa 700 mila euro di crediti fermi. D’altra parte per il momento, la Ge.Na. non può compiere spese oltre i 5 mila euro senza il permesso del Tribunale (Sassari, GeNa e lo spettro del fallimento: i timori dei dipendenti e dei 75 ospiti (unionesarda.it)).

Il dramma della mancanza di denaro si riflette direttamente sui 100 lavoratori, che sebbene non pagati stanno continuando, con ammirevole senso del dovere e attaccamento all’azienda, a lavorare assicurando agli ospiti gli stessi standard di assistenza di sempre.

Attualmente gli ospiti della Ge.Na. sono un centinaio tra residenziali e centro diurno.

Uno dei dipendenti specializzati ci ha raccontato una realtà molto amara.

Il personale ha ricevuto soltanto metà stipendio del mese di gennaio, e un acconto per quello di febbraio, niente per il mese di marzo; aspettano ancora il pagamento, inoltre, di dodici anni di tfr (chi non l’ha lasciato in azienda, e sono tanti) oltre a 3.000,00 euro ciascuno di arretrati contrattuali, e i premi di produzione.

Sono ancora in attesa della decisione del tribunale per lo sblocco del DURC visto che la Ge.Na. ha chiesto il concordato preventivo in continuità un mesetto fa.

“Noi veniamo a lavorare senza aver pensato a scioperare, per coscienza, ma siamo arrivati al limite di sopportazione e di “sostentamento”, siamo in molti monoreddito e siamo al limite della disperazione, ma la nostra voce fino adesso è stata silente.

Anche i ragazzi che assistiamo, dopo la “manifestazione” di sabato  13 organizzata dai familiari e dalla direzione si sono accorti purtroppo che qualcosa non va. Abbiamo bisogno di fare sentire la nostra voce, abbiamo bisogno di aiuto”.

All’incontro del 13 aprile 2024, presso la sede della Ge.Na., erano presenti i genitori dei ragazzi ospiti della struttura, i dipendenti, la di       rezione dell’impresa (in particolare il Direttore Generale Salvatore Piras) e i sindacati. Sono intervenuti anche i neoassessori regionali Antonio Piu (Alleanza Verdi Sinistra) e Desirè Manca (Movimento Cinque Stelle), nonché diversi esponenti politici locali.

Però i giorni passano, e ancora il Tribunale di Sassari non ha deciso sull’istanza di concordato preventivo. Speriamo bene.

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