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In Italia non esiste un elenco di ‘cani pericolosi’, sono i singoli episodi che vengono gestiti dalla Asl di volta in volta. E per i padroni di cani aggressivi è previsto un corso formativo

Autore: Marcella Piretti

BOLOGNA – L’ultimo caso di cronaca racconta la tragedia di un bimbo di 15 mesi ucciso da due pitbull in provincia di Salerno. E non è certo l’unico caso, negli utlimi tempi, di persone aggredite e anche sbranate. Ma quand’è che un cane in Italia viene definito ‘pericoloso’? E che provvedimenti vengono adottati, come funziona?

Intanto bisogna chiarire che in Italia non esiste alcun elenco di cani ‘pericolosi’. I cani vengono definiti pericolosi di volta in volta, ma si tratta di segnalazioni che arrivano sempre dopo episodi specifici, ad esempio di cani che litigano tra di loro, o di un cane che morde una persona. Quando queste segnalazioni arrivano, vengono gestite dalla Asl, che si occupa dei singoli casi e poi arriva a chiuderli. In genere, gli animali in questione vengono definiti ‘cani morsicatori‘, vengono prese informazioni sulle dinamiche dei fatti e vengono previste verifiche. L’episodio (e il potenziale rischio di pericolosità del cane) viene quindi classificato in base a quattro livelli: ‘occasionale’, ‘attenzione’, ‘serio’ e ‘problematico’. Fatto salvo il caso di episodio considerato occasionale, negli altri casi la Asl consiglia un percorso comportamentale per il cane e a partire dal rischio serio prevede obbligatoriamente un corso formativo per i proprietari.

 

LE SEGNALAZIONI DEI CANI ‘MORSICATORI’

A spiegare la procedura formale è l’avvocato Claudia Taccani, responsabile dell’Ufficio legale dell’Oipa: “In caso morsicatura o zuffa tra cani, il cane e il suo proprietario vengono segnalati al Servizio veterinario Asl, che tiene un registro dei cani dichiarati aggressivie sono obbligati a seguire un corso formativo“. Il corso in questione è “organizzato dal Comune, insieme al Servizio veterinario dell’Azienda sanitaria locale, avvalendosi della collaborazione degli Ordini professionali dei medici veterinari e di associazioni di protezione animale. Le spese sono sostenute dal proprietario del cane ‘impegnativo’”.

LA POLIZZA ASSICURATIVA E LA MUSERUOLA

Se la pericolosità è giudicata grave, spiega ancora l’avvocato Taccani, “scatta l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa e di utilizzare il guinzaglio e la museruola nelle strade e nei luoghi aperti al pubblico”.

LA BOCCIATURA DELLA LISTA DI CANI PERICOLOSI

Quasi 20 anni fa, nel 2006, venne creato un elenco di razze potenzialmente pericolose. L’elenco venne previsto da un’ordinanza del ministero della Salute del 2006 (Girolamo Sirchia), che aveva lo scopo di tutelare “l’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani”. Venne però poi abolito, con provvedimenti successivi, per difficoltà nella realizzazione e perchè ritenuto discriminatorio verso alcune razze.

fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

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