Ci sarà in videocollegamento anche il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme, all’incontro nazionale dell’Azione Cattolica con il Papa, il prossimo 25 aprile, dal titolo “A braccia aperte”. Ed è proprio questo l’intento di questo incontro speciale con il Pontefice in Piazza San Pietro. Cioè quello di spalancare le braccia in una prospettiva di speranza, in questo tempo difficile.

Sono importanti anche i numeri che caratterizzeranno l’incontro di festa “A braccia aperte”: ci saranno più di 50.000 persone, 600 i pullman che giungeranno nella capitale, 200 le diocesi che saranno presenti in piazza il 25 aprile alle ore 9.30.

Trepidazione, emozione, gioia. Sono questi i sentimenti elencati in una conferenza stampa di presentazione dell’evento presso la sede della Presidenza nazionale dell’AC dal presidente dell’Azione cattolica italiana Giuseppe Notarstefano e l’Assistente ecclesiastico generale dell’associazione monsignor Claudio Giuliodori.

“In questo tempo complicato e difficile per l’intera vita della Chiesa, noi guadiamo con grande fiducia all’impegno che tutti noi di Ac possiamo porre verso la comunità. Siamo molto preoccupati per la guerra, alla quale ci stiamo forse rassegnando. Noi di Ac vogliamo ribadire che la pace deve essere il nostro obiettivo e che occorre tessere quell’artigianato di pace di cui parla Papa Francesco. La fraternità è una sfida politica, vogliamo lavorare su questo. Speriamo di continuare a vivere a braccia aperte”, commenta durante la conferenza stampa il presidente nazionale dell’Azione cattolica italiana Giuseppe Notarstefano.

AC è anche “in prima linea proprio come associazione laicale a servizio della Chiesa” ed è per questo che ha assicurato al Santo Padre la vicinanza a tutti coloro che soffrono a causa dei conflitti esistenti nel mondo, in particolar modo la Terra Santa. Monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Ac sottolinea a tal proposito di aver avuto un colloquio con l’Elemosiniere del Papa, il Cardinale Konrad Krajewski. Contributo economico e preghiere per aiutare le aree colpite dal duro conflitto.