A Pesaro gli ‘Orti per la pace’ aspettano l’ulivo di Rafah

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L’ideatore Geminiani: “Gli alberi sono memoria e simboli di resistenza”

ROMA – “Il silenzio è sempre complicità con il sopruso e quindi necessità di indignarci”: Gabriele Geminiani cita le parole del poeta americano Lawrence Ferlinghetti per spiegare il suo progetto ‘Orti per la pace’ che, riferisce all’agenzia Dire, verrà realizzato a Pesaro per accogliere “alberi che sono la memoria vivente delle assurdità compiute dall’uomo, ma anche simboli di resistenza”.

Si comincia dal cachi di Nagasaki sopravvissuto al bombardamento atomico del 1945 – consegnato a marzo dall’artista Tatsuo Miyajima, ideatore del progetto internazionale Kaki Tree Project – e dal pino tibetano della scuola di Beslan, dove nel 2004 si consumò la strage di bambini nell’Ossezia del nord, per arrivare a piante prelevate da Marzabotto e Sant’Anna di Stazzema, entrambi luoghi di eccidi nazi-fascisti, e infine all’ulivo di Rafah.

A legare Rafah a Pesaro è una duplice circostanza: le città sono gemellate dal 1999 e Pesaro è capitale della cultura 2024. Questo, secondo Geminiani, “ci permette di diventare voce di pace e simbolo di una tragedia che non è solo mero conteggio delle morti, ma è un modo per riflettere sull’infinità di vite distrutte per sempre”, oltre a “invocare una soluzione a una questione disumana e vergognosa per l’Occidente: a Gaza”, denuncia Geminiani, “è in atto un genocidio”.

Ottenere un albero da Rafah però è impresa tutt’altro che semplice: niente e nessuno entra o esce dalla Striscia di Gaza, che dal 7 ottobre – dopo gli assalti dei commando di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele – subisce gli attacchi a tappeto delle forze israeliane. Persino gli aiuti umanitari arrivano col contagocce ai 2,3 milioni di civili.

Rafah, località nel sud al confine con l’Egitto, ospita circa un milione e mezzo di sfollati e attende da febbraio un attacco di terra, che il governo di Tel Aviv presenta come offensiva finale contro Hamas. Così, continua Geminiani, “proveremo almeno a organizzare una consegna simbolica di un albero d’ulivo in collegamento video grazie alla collaborazione di Yousef Hamdouna, operatore palestinese dell’ong Educaid residente a Rimini”.

L’Orto troverà spazio nel Centro ricerche floristiche delle Marche, di pertinenza della provincia di Pesaro-Urbino. Inaugurazione prevista per fine maggio, quando in Italia dovrebbe arrivare l’economista indiana e attivista per la pace Vandana Shiva, con la speranza, sottolinea Geminiani, che per allora “sia finalmente in atto il cessate il fuoco”.

 fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

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