Una risoluzione per far cessare il fuoco

Politica

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Di Annamaria Gargano

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione per imporre un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, con l’astensione degli Stati Uniti. L’ufficializzazione è avvenuta con l’alzata di mano di Linda Thomas-Greenfield, funzionaria della diplomazia statunitense, durante la votazione. Gli altri Paesi membri hanno espresso voto favorevole. La risoluzione prevede una tregua durante le settimane restanti del Ramadan, che terminerà intorno al 9-10 aprile, con l’obiettivo di avviare un cessate il fuoco duraturo, il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani detenuti da Hamas nella Striscia di Gaza e la rimozione di tutte le barriere di ingresso per gli aiuti umanitari a Gaza. È importante notare che le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sono giuridicamente vincolanti. Pertanto, Israele sarebbe obbligato a rispettarla.

Tuttavia, il Consiglio di Sicurezza non dispone di mezzi diretti per far rispettare la risoluzione.

Nel caso in cui non venisse rispettata, l’ONU avrebbe la possibilità di imporre misure punitive, come sanzioni economiche. La situazione nella Striscia di Gaza è estremamente critica. Negli ultimi mesi, più di 32.000 cittadini palestinesi sono stati uccisi, e la popolazione sopravvissuta agli attacchi soffre di gravi carenze alimentari. Secondo le Nazioni Unite, più di un edificio su tre è stato distrutto a causa delle operazioni militari israeliane.

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