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Tecnologia e conoscenza la nuova era della AI: singolarità e general knowledge
Forse in una grotta o su un’area all’aperto sotto la luce della luna o chissà all’alba, un giorno i primi esseri umani ancora non sapiens si trovarono a pensare, intuire la ruota o il fuoco: un radicale ed improvviso cambiamento per la loro vita e la storia.
Un passaggio brusco come gli altri che sarebbero seguiti: la scoperta dell’America, il cannocchiale di Galileo, l’uso del vapore, e in tempi più recenti la bomba atomica e internet: e niente è stato come prima.

Eventi come discontinuità

Questi eventi storici e tecnologici sono segnati tutti da forme di discontinuità con gli status precedenti.
La storia parla di epoche, ere, periodizzazioni in presenza di scoperte caratterizzate da forti e radicali accelerazioni e non è l’unica disciplina a fare i conti con profondi rivolgimenti infatti nel campo tecnologico e del pensiero è l’avvento e l’evento della AI a incidere in ogni campo del sapere e del sociale.

La AI come nuova singolarità

Aristotele caratterizza il ruolo della catarsi, nella tragedia, come un cambio non solo di scena ma sostanziale della situazione rappresentata ovvero una svolta, un cambiamento rapido, improvviso, radicale e di sistema un rivolgimento, un capovolgimento in greco: καταστροφή.
E’ dei nostri giorni l’avvento della AI che, da una parte, rientra come evento nella serie storica e dall’altro rappresenta, più degli altri, un peculiare salto tecnologico, d’epoca e di civiltà una καταστροφή.

Dal novecento al settecento

L’evento AI, perché tale è, si può interpretare come una singolarità catastrofica con un esplicito riferimento alla una teoria matematica di René Thom del secolo scorso e nel contempo la AI, paradossalmente, origina da una teoria del ‘700 del reverendo Bayes che nel servire messa trovava tempo per la matematica e segnatamente per la probabilità ed ora l’inferenza bayesiana è conosciuta dal popolo della rete e non più solo dai matematici.

Teorie ed applicazioni

La teoria di Thom ha già conosciuto diverse “applicazioni” nell’arte, nell’architettura e, con Zeeman, nell’ambito delle scienze economiche ed anche sociali e può costituire uno strumento interpretativo per i nostri tempi.
La AI per le sue caratteristiche presenta un campo d’elezione ascrivibile alla teoria thomiana segna infatti il passaggio dal momento di continuità – storica e biologica – caratterizzato dalla nascita ed utilizzo del linguaggio a un momento di discontinuità in cui la AI lancia una vera e propria Opa al nucleo fondante dell’umano, per l’appunto, il linguaggio e alle creazioni che ne sono derivate: dalla letteratura, all’arte, alla filosofia ed alla scienza.
La AI s’inscrive nella teoria delle catastrofi di Thom in quanto rappresenta un salto paradigmatico di discontinuità e crea nuove ed inedite forme di sapere.

Manzotti: l’era della conoscenza digitale e della creatività divergente e permanente

La AI genera e crea il linguaggio ma non “non è solo informazione” dice Riccardo Manzotti: produce conoscenza e infatti il filosofo-ingegnere parla del nostro momento storico come “era della conoscenza digitale” che supera l’epoca della teoria
dell’informazione e dell’informatica tradizionale.
La AI e per la prima volta, fa collegamenti e connessioni, in modo originale, come fa l’individuo, tra saperi.
“Scrivi una canzone come Lu Reed e come i Beatles ed AI produce” il testo con i due stili ovvero “produce combinazioni intermedie: su un piano ci sono tanti spazi vuoti e la ChatGPT li può riempire tutti… i numeri immaginari non sono contenuti sulla retta dei numeri reali sono ortogonali rispetto all’idea dei numeri reali. La creatività è combinatoria ed ortogonale: rompe con l’esistente. E’ l’era della creatività divergente e permanente” di Riccardo #Manzotti.

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